Le bollette fanno paura: caro energia, indagine Cna Siracusa. “Costi raddoppiati per le imprese”

Tema di stringente attualità, il caro bollette spaventa famiglie ed aziende. Cna Siracusa ha condotto una indagine sull’aumento dei costi energetici, con particolare riferimento a quelli delle forniture elettriche. Circa 150 imprese associate sono state “utilizzate” come campione per monitorare l’andamento.
Si tratta di aziende della ristorazione e pubblici esercizi, imprese di produzione e servizi, piccoli commercianti e strutture più energivore, manifatturiere e di servizi. In termini complessivi, il 45% degli intervistati registra nel 2022 un aumento pari al doppio rispetto al 2021. Il 50% addirittura dichiara un aumento del triplo delle utenze energetiche. Solo il 5% del campione dichiara un aumento non sostanziale.
A denunciare il maggiore aumento sono ristoranti, bar, aziende alimentari come panifici e simili oltre alle imprese di produzione in genere. I servizi alla persona, gli uffici e i piccoli esercizi di commercio si attestano su valori doppi delle utenze che comunque rimangono insostenibili per il conto economico delle piccole imprese.
Allo stesso campione è stato poi chiesto se ha sviluppato nell’ultimo quinquennio investimenti in energie rinnovabili, per differenziare l’approvvigionamento energetico. Solo il 28% ha risposto positivamente e in molti casi si lamentano difficoltà burocratiche come motivazione per non aver investito.
Tra le imprese che non hanno svoltato verso le rinnovabili, il 70% dichiara di volerlo comunque fare: fotovoltaico per il 70%, il 20% per il solare termico.
“Si tratta di dati devastanti – afferma Rosanna Magnano, presidente Cna Siracusa – ed è urgentissimo prendere provvedimenti a salvaguardia dell’economia reale. Non possiamo sostenere un dibattito sterile in campagna elettorale ed è necessario che non si aspetti il nuovo esecutivo per tamponare una situazione pericolosissima. Servono azioni che partendo da subito proseguano con il prossimo governo.”
Cna Siracusa chiede un tetto al prezzo del gas. “Sarebbe auspicabile una decisione a livello europeo ma la gravità della situazione impone interventi rapidi ed efficaci e quindi, anche l’introduzione di un massimale al prezzo del gas su base nazionale”. Non guasterebbe poi un segnale sulle rinnovabili “per favorire la realizzazione di piccoli impianti è necessario estendere gli incentivi anche alle Pmi, prevedendo un credito d’imposta del 50% dell’investimento iniziale almeno per un triennio”.