Le dimissioni di Alekperov, le reazioni a Priolo: Isab conferma la sua piena operatività
Il giorno dopo l’annuncio del dimissioni del numero uno di Lukoil, Vagit Alekperov, sale la quota di preoccupazione per il futuro che circola nella zona industriale di Siracusa. Il colosso russo è presente con Isab, nel più grande stabilimento di raffinazione del polo aretuseo, con una capacità di 320 mila barili al giorno. La paura è che la scelta di Alekperov finisca per rendere irreversibile la crisi della zona industriale tra Priolo ed Augusta, con una revisione degli obiettivi di Lukoil a breve e medio termine.
Fonti vicine al management Isab, al momento, mostrano grande calma. “Operativamente la situazione di Isab rimane immutata”, ripetono come un mantra. Nessuna rivisitazione della produzione e degli impegni assunti, insomma. Parole, allora, che dovrebbero valere come rassicurazione soprattutto verso le aziende dell’indotto.
Alekperov, alla guida di Lukoil da trent’anni, aveva preso posizione contro la guerra in Ucraina. Il Regno Unito ha comunque deciso di inserirlo nella lista degli oligarchi russi oggetto di sanzioni. Da qui le dimissioni. Forse – provano ad interpretare dai piani alti di Confindustria Siracusa – per togliere pressione sul gruppo industriale già oggetto di operazioni di “boicottaggio” in Europa. E ben lo sanno a Priolo.