Le mamme “occupano” la scuola Raiti: “spazi ridotti e lavori in ritardo, così non và”

La protesta dei genitori degli alunni del comprensivo Raiti di Siracusa è scattata questa mattina, pochi minuti dopo la campanella delle 8. Prima sono entrati gli studenti, ordinati in classe. Subito dopo, un centinaio di genitori hanno pacificamente invaso l’ingresso della scuola dando vita ad una insolita “occupazione”.
Protestano per le condizioni di alcuni classi e la parziale inagibilità di alcuni bagni. Tutta colpa dell’ultima ondata di maltempo, con lavori che tarderebbero ad iniziare. “Nel frattempo – racconta Sara, una delle mamme – i ragazzi devono fare lezione in spazi non adatti, anche nei corridoi”.
La settimana scorsa, una delegazione di mamme era stata ricevuta a Palazzo Vermexio. “Ci avevano fornito una serie di rassicurazioni ma qui ancora non vediamo nulla. Temiamo tempi lunghi e la necessità di dover far ricorso ai doppi turni, cosa che creerebbe più di un disagio all’organizzazione quotidiana delle famiglie”, raccontano i genitori assiepati nella hall. Da qui la decisione, con il passaparola, di dare vita alla protesta odierna.
In pochi minuti, l’assessore Enzo Pantano ha raggiunto la scuola ed ha iniziato a confrontarsi con le mamme che hanno occupato la hall. Toni piuttosto accesi. Evidente la frustrazione accumulata dei genitori in protesta. L’assessore ha cercato pazientemente di fornire spiegazioni in risposta. Ma il clima non ha aiutato la distensione.
“I genitori sono stati pazienti, anche il nostro istituto è stato paziente”, dice la vicaria Linda Bosco. “Non abbiamo mai avuto l’assegnazione di altri plessi che ci avrebbero permesso di avere spazi adeguati. E oggi esplode il problema. Abbiamo già dovuto sacrificare l’ala mensa per creare delle aule durante il covid. Ma sono piccole – prosegue – e questa situazione ci ha penalizzato. Abbiamo chiesto all’amministrazione di avere una nuova collocazione, nuovi locali per poter garantire di fare scuola ai nostri alunni. Nella situazione attuale, a causa degli spazi ridotti, dobbiamo fare rotazioni continue. E alcune classi sono veramente piccole”. E mentre la vicaria parla, i genitori chiedono a gran voce un intervento del sindaco.