Le temperature del nostro mare aumentano, numerose specie “aliene” invadono il Mediterraneo
La tropicalizzazione del Mar Mediterraneo sta portando inevitabilmente a nuovi “ingressi” nelle nostre acque. Si tratta di specie non indigene, come il pesce palla maculato, pesce scorpione, pesce coniglio scuro, pesce coniglio striato e il noto “granchio blu”, che provengono dalla calde acque del canale di Suez. Ma è giusto fare chiarezza: è necessario distinguere specie non indigene da quelle termofile. Per quanto riguarda le ultime, si tratta di esseri esistenti che stanno aumentando la loro presenza nei nostri mari a causa del generale incremento delle temperature. Le specie ittiche termofile, come la cernia dorata, la cernia rossa, il pesce pappagallo del Mediteranno e il vermocane, stanno “approfittando di questo aumento di temperatura per aumentare la loro presenza”, ha spiegato ai microfoni di FMITALIA Gianfranco Mazza, responsabile del servizio scientifico dell’Area Marina Protetta del Plemmirio. “Non si tratta di una invasione, ma queste specie (quelle termofile, ndr) stanno semplicemente ampliando la loro popolazione. – continua – Si tratta di predatori attivi che, considerando la crescita nelle nostre acque, stanno sicuramente arrecando danni alla pesca”, sottolinea Gianfranco Mazza.
Invece per le specie “aliene” è diverso, si tratta di varietà provenienti dal Mar Rosso, “che si stanno adattando nei nostri mari, perché per loro è tutto nuovo”, evidenzia Mazza. “La loro riproduzione è molto veloce, anche perché bisogna considerare che non hanno un predatore, parliamo di una specie estremamente vorace”. Una veloce riproduzione che sta causando non pochi problemi alla pesca. Infatti, oltre a danneggiare la biodiversità e l’ecosistema marino, il granchio blu, ad esempio, sta causando danni alle attrezzature da pesca, tagliando le reti con le sue chele robuste e affilate.
È importante però non creare allarmismi, poiché data la presenza sempre più significativa di questi “esseri”, è stata avviata una campagna informatica dell’Ogs, Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, in sinergia con le Università di Modena e Reggio Emilia, di Catania e di Messina e l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). Bisogna imparare a conviverci, ma con prevenzione, quindi magari anche con idee innovative per riuscire a trasformare queste specie native e aliene in risorse: nel padovano è stata creata la prima birra al granchio blu. In Turchia e Grecia il pesce scorpione è un piatto prelibato.
Fondamentale rimane la necessità di politiche climatiche ed energetiche in grado di tutelare le nostre acque, come l’abbattimento delle emissione di gas serra e la necessaria tutela delle nostre aree marine protette.
L’espansione del vermocane nei mari del Sud, ecco alcune immagini.
Credits: Foto Archivio Plemmirio by G. Mazza.