Lealtà&Condivisione rivuole il Consiglio Comunale: istanza alla Regione, “revochi scioglimento”

 Lealtà&Condivisione rivuole il Consiglio Comunale: istanza alla Regione, “revochi scioglimento”

Il primo atto di Lealtà&Condivisione, una volta fuori dalla giunta comunale, è una istanza indirizzata al Presidente della Regione. Con il documento firmato dal presidente del movimento politico, Giovanni Randazzo, si chiede a Nello Musumeci ed all’ Assessore Regionale delle Autonomie Locali “di revocare in autotutela lo scioglimento del Consiglio Comunale (di Siracusa, ndr)”. Una simile presa di posizione era stata richiesta anche al sindaco di Siracusa, nel famoso documento che – nei fatti – ha poi portato alla rottura del precario equilibrio che regnava da settimane tra L&C e la giunta Italia.
Nella sua istanza, Randazzo “rileva la grave lacuna” che comporta l’aver sciolto il Consiglio comunale. Un fatto che prodotto “un grave pregiudizio all’ ordinario svolgimento della dialettica democratica nella sede istituzionale che le è propria”. Il movimento politico presieduto da Randazzo non contesta la legittimità del decreto regionale con cui l’assise è stata sciolta, ma rileva che “sussistono i presupposti per una revoca in autotutela del provvedimento”. A partire dalla preminenza dell’ interesse cittadino al ripristino della funzionalità del Consiglio, “tanto a maggior ragione nell’ attuale irrepetibile fase storica in riferimento alle opportunità offerte dalle risorse finanziarie connesse al PNRR, con le conseguenti scelte da operare per il futuro del territorio”. Di recente, peraltro, è stata modificata la legge regionale che disciplina lo scioglimento dei Consigli comunali, in modo da evitare un nuovo caso Siracusa. Un dato di cui tenere comunque atto, sebbene la legge dello scorso febbraio non possa essere applicata retroattivamente.
Altra situazione degna di nota, secondo Lealtà&Condivisione, è la prossima scadenza delle elezioni di secondo livello per le ex Province Regionali. Votano sindaci e consiglieri comunali e così il capoluogo rischia di non essere rappresentato adeguatamente perchè senza consiglieri avrebbe un “peso” al voto quasi nullo. “L’ interesse pubblico che giustifica la revoca è da ritenersi di assoluta impellenza anche a salvaguardia della rappresentatività del Comune di Siracusa, ove risiedono poco meno di un terzo degli abitanti dell’ intero territorio provinciale, considerando che il 22 Gennaio si voterà per eleggere i rappresentanti dei Liberi Consorzi Comunali da parte dei sindaci e consiglieri comunali in carica nel relativo territorio, tra cui non sono allo stato compresi gli ex consiglieri del Comune di Siracusa, e che la presentazione delle liste per dette consultazioni di secondo livello, per quanto appreso, è fissata tra le ore 8 del primo gennaio e le ore 12,00 del 2 gennaio 2022”.
Ma la revoca in autotutela del decreto di scioglimento del Consiglio comunale di Siracusa non pare tra le priorità di Musumeci. Vale, però, come piccolo sgarbo di Lealtà&Condivisione all’indirizzo del sindaco.

 

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