Lele Scieri, le reazioni dopo la condanna dei due caporali della Gamerra
“La Corte d’Assise di Pisa ha segnato una svolta netta nella triste vicenda di Lele Scieri. Ci sono voluti 24 anni, un’incrollabile fiducia nella giustizia e tanta tenacia nella ricerca di quella verità giudiziaria che tanti toccavano con mano ma che non potevano afferrare perché mancava il suggello di un tribunale”. Questo il commento del sindaco, Francesco Italia dopo la sentenza pronunciata sulla morte del parà siracusano morto alla caserma Gamerra di Pisa. Ieri sera, a caldo, il primo cittadino ha parlato di «una bella giornata per tutta la nostra comunità e per quanti non si sono mai arresi: per la famiglia di Lele, innanzitutto, per i suoi amici, per gli avvocati di parte civile. A loro va il nostro grazie per avere tenuta sempre accesa la fiammella della speranza; e un grazie va alla commissione parlamentare d’inchiesta fortemente voluta e presieduta da Sofia Amoddio che, con il suo straordinario lavoro, ha fornito alla Procura nuovi elementi per istruire il processo».
Soddisfazione viene espressa anche dall’ex ministro Stefania Prestigiacomo, che è stata vice presidente della Commissione Parlamentare d’Inchiesta istituita con la presidenza di Sofia Amoddio proprio per fare chiarezza sul caso di Scieri. “Finalmente verità e giustizia- esordisce- Ci sono voluti quasi 24 anni.La condanna dei due caporali responsabili della morte di Lele Scieri arriva tardi e solo perché il Parlamento con la sua commissione d’inchiesta ha scoperchiato la pentola vergognosa di silenzi, menzogne e connivenze”. “Questa condanna – continua Prestigiacomo – arriva perché un gruppo di amici assieme ai familiari non ha mai smesso di chiedere e cercare giustizia. “Nessuna condanna restituirà Lele ai suoi cari. Niente potrà compensare la vita cancellata di un ragazzo solare e promettente. Ma oggi la giustizia ha recuperato il tempo e la dignità che nell’inchiesta sui fatti sella caserma Gamerra sembravamo smarriti. Addio Lele. Ora – conclude Prestigiacomo – puoi riposare in verità e pace”.
“Per Lele ne è valsa la pensa. Anche se con notevolissimo ritardo un poco di giustizia per Lele è stata fatta. Onorato di avere dato il mio contributo nella Commissione d’inchiesta della Camera.”
Tra i componenti della commissione parlamentare figurava anche l’allora deputato Pippo Zappulla.
“Quasi 24 anni sono tanti-dice Zappulla- troppi ma oggi Lele Scieri ha ottenuto finalmente un poco di giustizia e verità. La condanna dei due caporali responsabili della sua morte fa giustizia dei tanti silenzi, dei tentativi di nascondere le responsabilità in un clima di evidente e gravissima omertà. La commissione d’inchiesta ha avuto il merito di dare voce al grido di dolore e alla richiesta di verità degli amici e della famiglia contribuendo in modo determinando ad illuminare inquietanti zone grigie delle precedenti inchieste e squarciando il velo di vergognose menzogne e connivenze. Nessuna sentenza riconsegnerà Lele agli affetti dei suoi cari-conclude- ma questa sentenza segna un pagina di dignità, di giustizia e di verità che la morte di un ragazzo imponeva”.