L’incendio a Fontanarossa, ripercussioni per il turismo: “20% di cancellazioni a Siracusa”
Le ripercussioni dell’incendio all’aeroporto Fontanarossa sul settore turistico a Siracusa si fanno sentire. La Cna ha effettuato un’indagine specifica su 50 struttura, 19 delle quali alberghiere e 31 extra-alberghiere, in prevalenza B&B e Affittacamere. I dati che ne emergono danno un quadro chiaro della situazione, pur considerando una serie di variabili. Secondo Cna, “se il comparto alberghiero “tiene” con una sostanziale percentuale di cancellazioni del 10%, quello extra registra maggiori impatti con cancellazioni medie del 20%. Questo il dato per la città capoluogo che diventa più impattante per il territorio provinciale con il comparto alberghiero interessato da una media del 20% di cancellazioni e l’extra-alberghiero che si attesta sul 25%. Incidono altresì numerose riprogrammazioni delle presenze con centinaia di utenti che hanno richiesto uno slittamento delle date verso agosto-settembre generando così, comunque, un forte disagio agli operatori”.
La Cna ricorda che “il disagio derivante dalla parziale chiusura dell’aeroporto di Catania a seguito dell’incendio che ha interessato il terminal arrivi del fondamentale scalo siciliano permane. Un evento -secondo la confederazione degli artigiani- che ha generato estreme difficoltà per il territorio nonché un sostanziale corto circuito per la mobilità delle centinaia di migliaia di turisti che, nel periodo estivo, si muovono verso il sud est siciliano ed in particolare verso il nostro territorio. Un contesto, quello delle presenze turistiche, crescente nel capoluogo e nel resto della provincia in questi anni di sostanziale uscita dalle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria”.
Da non trascurare, in questo contesto , secondo la Cna, “un ulteriore elemento, legato ai tanti turisti che vedendo dirottato il loro arrivo presso gli scali di Palermo o Trapani, annullano automaticamente parte consistente delle “esperienze” già prenotate all’interno del loro soggiorno. Parliamo di tour eno-gastronomici, di visite guidate, accessi alle tante botteghe artigiane attrezzate, tour in mare e tanto altro. Qui i dati sono molto più ampi e impattano su oltre un quarto delle prenotazioni; tra l’altro, non è neppure detto che tali esperienze prenotate per un periodo precedente si possano riproporre in caso di vacanze riprogrammate. Ovviamente rimangono difficilmente calcolabili i numeri delle mancate prenotazioni last minute connesse a turisti che hanno optato e stanno optando per mete diverse, vista la situazione difficilissima dei collegamenti da e per la Sicilia.
A questo, come ulteriore tegola, si aggiunge la situazione climatica e gli ingenti disservizi della rete elettrica, con blackout continui che hanno penalizzato in maniera importante bar, pubblici esercizi e attività economiche connesse al comparto, comprese le strutture ricettive. Una condizione che ha spinto alcuni ad investimenti importanti per generatori alternativi, mentre ha determinato la chiusura per tanti altri. In alcuni casi ben più drammatici abbiamo assistito alla distruzione di uno stabilimento balneare, aziende agricole devastate fino alle porte della città, esercizi commerciali e il parco acquatico salvati solo dalla prontezza dei titolari. Una situazione apocalittica assolutamente poco giustificabile. “Questa situazione ci preoccupa moltissimo – affermano i vertici di CNA Siracusa – la già difficile condizione della mobilità nel nostro territorio, con un flusso turistico in forte crescita, è diventata pressoché insostenibile e la condizione imprevedibile dell’aeroporto sta dando un colpo enorme all’intero sistema economico della lunga filiera turistica. Sentiamo la necessità di un intervento immediato per una soluzione concreta del problema, senza trascurare le ataviche difficoltà di mobilità del territorio. A questo punto è fondamentale una presa di posizione della Regione Siciliana, con la richiesta dello stato di emergenza – che dovrebbe comunque essere presentata a breve – e la previsione di strumenti economici a supporto delle imprese colpite da questa emergenza nel pieno della stagione estiva”.