Lo stallo Ias, i piani di Eni Versalis, il futuro della chimica: tre vertici al Ministero
Il ministero delle Imprese punta le sue attenzioni sulle vicende che tengono con il fiato sospeso anche le migliaia di lavoratori della zona industriale di Siracusa: il caso depurazione con Ias, il piano Eni Versalis e più in generale il futuro della chimica italiana.
Il 21 novembre, a Roma, convocato un tavolo sul futuro del polo petrolchimico che si estende dalle porte di Siracusa ad Augusta; martedì 3 dicembre sarà la volta del caso Eni Versalis mentre il 5 dicembre convocato vertice sull’industria della chimica.
“I tavoli avranno l’obiettivo di salvaguardare e rilanciare l’industria della Chimica italiana, settore strategico per il sistema industriale del Paese”, spiegano fonti ministeriali.
Il tavolo Priolo è stato convocato d’urgenza alla luce delle recenti decisioni del Tribunale del Riesame di Roma in merito all’ordinanza del Tribunale di Siracusa, che hanno di fatto bloccato la prosecuzione delle attività del depuratore Ias, compromettendo le operazioni di aziende di primaria importanza come Isab, Versalis, Sonatrach e Sasol. “Una minaccia che va subito sventata, perché rischia di pregiudicare il lavoro di decine di migliaia di persone e della stessa chimica nazionale”, la posizione del Ministero.
Il tavolo Versalis è stato convocato per consentire all’azienda di illustrare in sede istituzionale con tutte le parti sociali il piano industriale che dovrà confermare gli impegni di investimento funzionali alla salvaguardia dei livelli occupazionali e a una presenza più qualificata e sostenibile dell’industria chimica italiana nel mercato europeo e mondiale. A Priolo previsto un investimento di circa 1 miliardo di euro per la realizzazione di due nuovi impianti: bioraffineria e riciclo chimico della plastica. Chiude entro il 2026 (verosimilmente già nei prossimi mesi, ndr) l’impianto cracking.
Nel Tavolo sull’industria della Chimica, infine, verrà delineata la politica strategica del settore, sia in ambito nazionale che europeo, in linea con le indicazioni del libro verde di politica industriale “Made in Italy 2030” ora sottoposto a consultazione pubblica.