L'omicidio di Luigi Venezia, c'è una testimone: rapina finita male, "volevano i soldi"

 L'omicidio di Luigi Venezia, c'è una testimone: rapina finita male, "volevano i soldi"

Una rapina finita male. Un tragico “assalto” concluso con la morte di Luigi Venezia, 59 anni, brigadiere dei carabinieri in pensione. Era fermo a bordo della sua auto, in una strada tra Lentini e Carlentini, in contrada Sabuci, sotto il ponte San Demetrio.
I rapinatori erano convinti che sarebbe stato un “colpo” facile. Si sono avvicinati alla vettura di Venezia, in auto con una donna. Volto travisato, pistola in pugno, hanno intimato di consegnare loro soldi e gioielli. Non sapevano, però, che quell’uomo che volevano derubare, era armato. Ha impugnato la sua pistola, scatenando la reazione dei rapinatori-assassini. Lo hanno ferito al braccio, poi al torace. Un colpo mortale. “Volevano i soldi, avevano il passamontagna”, ha raccontato sotto shock ai carabinieri di Augusta la donna che era in auto con Venezia. Nel 1992, in servizio, era sfuggito ad un attentato: sebbene ferito, riuscì a mettere in fuga i sicari armati dalla mafia. Ma nulla ha potuto, questa volta, contro due balordi fuggiti anche con la sua pistola.

 

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