Lukoil vende e saluta: "Decisione triste, 15 anni di presenza e 6 miliardi in sviluppo"

Questa mattina è stato pubblicato sul sito di Isab il messaggio di commiato firmato dal chief executive officer di Lukoil, Vadim Vorobiev, dopo il closing con Goi Energy. Parole indirizzati non solo a dipendenti e fornitori ma anche ai cittadini di Priolo, Melilli ed Augusta direttamente interessati dalla presenza della raffineria Isab.
“Dal 2008, in Isab abbiamo fatto la storia insieme. In questo periodo abbiamo attraversato periodi di congiuntura difficile, la pandemia e realizzato una serie di progetti per aumentare la flessibilità operativa e l’efficienza energetica della produzione”, ricorda Vorobiev che rivendica con orgoglio la consolidata capacità di rifornire “un quarto del mercato italiano dei carburanti”.
In 15 anni di presenza in Sicilia, Lukoil ha investito oltre 6 miliardi di euro nello sviluppo e nel sostegno delle attività italiane. “Questo ha reso l’azienda redditizia e una delle tecnologicamente più avanzate del Paese, datore di lavoro affidabile, cliente e contribuente stabile: l’ammontare dei versamenti fiscali al bilancio dell’Italia, della Sicilia, delle sue città e delle sue diverse aree è stato di oltre 4,5 miliardi di euro. Solo per l’attuazione dei programmi associativi di Confindustria abbiamo speso circa 3,4 milioni di euro”.
In parallelo, i progetti sociali e di beneficienza sostenuti: “Lukoil ha stanziato fondi per lo sviluppo di programmi sportivi, assicurando tra l’altro il coinvolgimento di bambini provenienti da famiglie indigenti, contribuendo a progetti di diagnosi precoce e prevenzione delle malattie, nonché alla lotta contro la pandemia di COVID-19, sostenendo iniziative educative, storiche e archeologiche e programmi a supporto dei residenti in età avanzata. Nel corso di questi anni, l’azienda ha sostenuto con 6,5 milioni di euro progetti sociali, iniziative di beneficenza ed eventi sportivi”, scrive Vorobiev.
Quanto alla decisione di vendere la raffineria siracusana, lo chief executive officer parla di “motivi contingenti” alla base della scelta, richiamando indirettamente lo scenario internazionale e la guerra tra Russia e Ucraina. “E’ una decisione triste per noi. Abbiamo sempre considerato l’impianto una parte importante della famiglia Lukoil e negli anni di collaborazione siamo diventati non solo partner ma anche buoni amici dei nostri colleghi italiani”.
Quanto alla nuova proprietà, “abbiamo selezionato con cura il nuovo acquirente per garantire il mantenimento dei posti e delle condizioni di lavoro di oltre 1.000 dipendenti Isab e di diverse migliaia di appaltatori”, assicura.
E poi aggiunge: “contiamo che il nuovo proprietario garantisca la continuità dei processi aziendali, della cultura sociale e della sicurezza dell’impianto e che porti avanti la tradizione di gestione responsabile e di sviluppo dell’impresa fondata da Lukoil”. In chiusura, il saluto: “non diciamo addio all’Italia per sempre, ma vi diciamo: arrivederci a tempi migliori!”