Spazi aggregativi, il Comune pronto ad affidare due immobili: saranno ristrutturati e gestiti per 5 anni
Il recupero di due immobili di proprietà comunale, inseriti nella lista dei siti di interesse storico-culturale “Luoghi della Cultura”, per farne centri di aggregazione e di servizi educativi, ambientali, ricreativi ed associativi.
Il Comune è pronto ad avviare una procedura per l’affidamento degli immobili di via Zummo e via Aracoeli ad un soggetto- Onlus, organizzazione di volontariato o associazione culturale – per cinque anni, in usufrutto.
L’aggiudicatario dovrà, in cambio, riqualificare gli immobili, a partire dalla progettazione e fino alla ristrutturazione e all’efficientamento energetico.
La giunta ha già approvato la delibera che delinea questo percorso.
Per entrambi gli immobili, in virtù dell’inserimento nella lista dei “luoghi del cuore” è previsto un utilizzo a beneficio della collettività, nonché la piena fruizione da parte dei cittadini;
Tra le attività previste figurano: “la promozione dello sviluppo della cultura nonché la generazione di economie di scala, inclusa la prestazione condivisa di servizi e competenze professionali, anche al fine di poter accedere a fondi e finanziamenti specifici per il luoghi della cultura”;
Secondo l’amministrazione comunale iniziative di questo tipo possono consentire un “migliore uso del proprio patrimonio edilizio esistente e bisognoso di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, anche per la sua messa in efficienza, in particolare attraverso il
sostegno a specifici progetti rivolti all’intera cittadinanza, che comportano l’individuazione di spazi da assegnare ad associazioni – o più in generale, ad Enti del Terzo Settore- al fine di svolgere, senza scopo di lucro, attività assistenziali, di sviluppo culturale, sociale, educativo, formativo, ambientale, di ricerca e prevenzione, ricreativo e associativo, per l’interesse collettivo della comunità, aperte ai cittadini, rivolte a sviluppare iniziative di socializzazione e/o culturali, con particolare coinvolgimento dei soggetti più deboli”.
Chi si aggiudicherà l’affidamento, potrà utilizzare gli immobili per 5 anni, senza versare alcun canone, fatta salvo l’onere di ristrutturare e provvedere alla manutenzione (ma anche la valutazione di una adeguata proposta di utilizzo) “attraverso fondi propri o contributi, sovvenzioni, donazioni, o altre forme di finanziamento, ricevuti sia da parte di privati e/o enti pubblici”.
Al termine dei cinque anni, il Comune potrà accordare eventuali rinnovi. Alla scadenza gli immobili saranno restituiti alla piena disponibilità del Comune.