Mare inquinato, Goletta Verde boccia ancora la foce Grimaldi nel Porto Grande
Anche quest’anno, porto Grande di Siracusa bocciato da Legambiente. La foce del canale Grimaldi resta uno dei 15 punti in Sicilia dove il mare è inquinato.
L’impietosa conferma artiva dalle analisi condotte da un team di tecnici e volontari di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane. I risultati sono stati illustrati questa mattina in conferenza stampa, a Giardini Naxos (Messina).
Per la prima volta quest’anno la Goletta non segue il classico itinerario coast to coast a bordo dell’imbarcazione, che si prende una piccola pausa nel rispetto delle restrizioni per il distanziamento fisico imposte dalla pandemia.
“Quello che non cambia, purtroppo, anno dopo anno, è il risultato dell’analisi svolta a Siracusa, alla foce del Canale Grimaldi, all’interno del Porto Grande di Siracusa. Passano gli anni, si succedono sindaci e assessori, cambiano le società di gestione del servizio idrico ma il Porto Grande di Siracusa, patrimonio dell’umanità e bene paesaggistico unico, rimane inquinato a causa dello scarico delle acque reflue provenienti dal depuratore cittadino”, commentano da Legambiente Sicilia.
“Attraverso il canale Grimaldi, i reflui depurati provenienti dal depuratore di Siracusa (milioni di metri cubi all’anno, ndr) vengono convogliati direttamente all’interno del porto. Ricordiamo che lo scarico doveva essere una soluzione temporanea, autorizzata in via d’emergenza dalla Regione, ma ormai viene utilizzato regolarmente da circa trent’anni. L’impatto ambientale su un ecosistema quasi chiuso come il porto è molto elevato: il notevole apporto di sostanze nutritive di cui è carico il refluo depurato sta determinando l’eutrofizzazione del bacino, con la formazione di alghe e il deposito sul fondo di fanghi. Inoltre, viene sprecata una risorsa come il refluo depurato altrimenti utilizzabile per l’agricoltura e l’industria. Da anni denunciamo questa situazione indecorosa ma, nonostante le promesse, i convegni e le dichiarazioni generiche, nessun impegno concreto è stato finora assunto. La soluzione immediatamente praticabile – continuano gli ambientalisti siracusani – rimane quella di utilizzare l’impianto del consorzio di bonifica per portare il refluo fino al depuratore consortile della zona industriale che attraverso la propria condotta lunga un chilometro potrebbe sversarlo in mare aperto”.
Poi il monito di Legambiente: “la tutela del Porto Grande di Siracusa e degli ecosistemi vicini, per prima la riserva Ciane–Saline, non è più rimandabile”.