Matteo Melluzzo, il ragazzo d’oro sul tetto d’Europa come un gladiatore

Il giorno dopo ha ancora il dolce sapore della vittoria. Il ragazzo d’oro Matteo Melluzzo non ha chiuso occhio dopo il successo agli Europei con la staffetta 4×100. Azzurri senza avversari per il primo posto, lanciati dalla prima frazione corsa proprio dal velocista siracusano che – al termine – festeggia avvolto nel tricolore e indossando un elmo da gladiatore nell’arena dell’Olimpico. “Vi confido che alla fine non ci ho capito davvero più nulla. Sono come impazzito dalla felicità. Esultavo insieme al pubblico, mi sono sentito davvero un gladiatore”, dice a SiracusaOggi.it.
Ad applaudire la staffetta azzurra c’era anche il presidente della Repubblica, Mattarella. “Ci siamo avvicinati, ci ha fatto i complimenti. E poi a me ha detto che era felice di vedere un siciliano come lui che porta in alto la sua terra”. Serata di emozioni forti per il 22enne sprinter cresciuto nella Milone e ora tra i migliori d’Europa.
Al collo adesso ha la medaglia che, al momento, definisce “la più importante della mia carriera”. E si, certo che ripaga dell’amarezza per i cento metri e la finale mancata per un pasticcio tra giudici e sfortuna.
Curiosità, il cambio con Marcell Jacobs era totalmente inedito. “Non abbiamo praticamente mai provato, se non durante il riscaldamento. E ci siamo trovati subito”. Anche se Matteo Melluzzo ha dovuto chiamare a gran voce per sovrastare il fragore del pubblico dell’Olimpico. “Tutto è filato liscio”. Poi lo sguardo al maxischermo, per seguire i compagni in pista, sino alla festa finale. “Volavamo ieri in pista. Abbiamo fatto qualcosa di straordinario”, ammette.
La festa è proseguita nella notta a Casa Italia, fino a tarda notte. Di dormire non se ne parla, adrenalina a mille. Per scaricarla, niente di meglio che l’ennesima maratona alla playstation con Jacobs.
Da domani si riparte con gli allenamenti. “Devo fare ranking adesso, penseremo a Parigi più avanti”, anticipa con la solita velocità Matteo Melluzzo. Per parlare di Olimpiadi c’è tempo. “Per ora penso al meeting di Madrid ed ai campionati italiani. Dopo tireremo le somme. Devo fare due tempi buoni”. Ma se continua a correre così anche in curva, allora la strada per Parigi è tutta in discesa.