Mattarella e Steinmeir, i quaranta minuti da “turisti” a Siracusa dei due Presidenti

 Mattarella e Steinmeir, i quaranta minuti da “turisti” a Siracusa dei due Presidenti

La visita istituzionale dei presidenti di Italia e Germania a Siracusa, ha portato Sergio Mattarella e Frank Walter Steinmeir a scoprire i simboli identitari della città di Archimede e Lucia. Poco più di quaranta minuti per una passeggiata dal teatro comunale a piazza Duomo, uno sguardo alla Cattedrale barocca dalle colonne greche e poi una full immersion nei monumenti e nella simbologia siracusana.
A partire dalla patrona, Lucia. L’incontro con il simulacro è avvenuto durante la visita al Duomo per l’occasione chiuso al pubblico dalle 15.30 e sottoposto a serrati controlli anche con un cane addestrato per fiutare eventuali esplosivi. Davanti alla statua argenta della martire siracusana, ne hanno ascoltato con grande attenzione la descrizione.
E’ stato padre Gianluca Belfiore ad illustrare le caratteristiche del simulacro, la sua storia, l’invocazione “sarausana jè” che ha incuriosito e fatto sorridere il presidente Mattarella. Al Capo dello Stato è stata anche consegnata un’immaginetta di Santa Lucia. Ma anche la delegazione tedesca è rimasta colpita: domande e tante foto. “Un momento molto bello”, commenta il presidente della Deputazione, Pucci Piccione, presente alla veloce visita in Cattedrale. “E’ una delle opere più belle della devozione popolare, un unicum, difficile trovare un simulacro cosi bello. La curiosità dei presenti è stata accesa anche dalle cinque chiavi che servono per aprire la nicchia”.
Un protocollo rigidissimo, niente strette di mano, ripetuto anche durante la visita alla Galleria Bellomo, dopo un passaggio tra i preziosi volumi conservati nella biblioteca Alagoniana. Accolti dalla direttrice Rita Insolia, Mattarella e Steinmeir sono stati accompagnati al piano superiore dell’edificio di impianto federiciano, dove hanno ammirato l’Annunciazione di Antonello da Messina. Ad illustrare i dettagli e la simbologia dell’opera è stato il professore Michele Romano. “E’ un dipinto particolare che unisce due realtà: quella fiamminga e quella rinascimentale. Un quadro che è un ponte ante-litteram tra nord e sud dell’Europa. Un dettaglio che ha colpito i presidenti e le loro mogli. Erano entusiasti e molto attenti, hanno anche notato il dettaglio della palma in mano all’angelo che si richiama ad una simbologia che vuole preannunciare il martirio di Cristo”, racconta proprio Michele Romano.
Tutti gli accompagnatori e le “guide” locali sono stati sottoposti nelle settimane scorse ad un attento esame da parte del Quirinale, che ha curato ogni dettaglio della visita dei presidenti di Italia e Germania a Siracusa. Inclusa la tappa finale, al teatro greco di Siracusa, monumento simbolo della storia e della cultura europea.

 

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