"Medea" vista da 17 artisti internazionali: all'Antico Mercato la mostra curata da Paparoni
Sarà inaugurata domani sera, all’Antico Mercato di Ortigia, la mostra “Medea” a cura del noto critico d’arte Demetrio Paparoni. In esposizione fino 30 settembre 2023 opere di Margaux Bricler, Chiara Calore, Cian Dayrit Helgi Thorgils Fridjónsson, Francesco De Grandi Rusudan Khizanishvili, Sverre Malling, Rafael Megall Ruben Pang, Daniel Pitìn, Nazzarena Poli Maramotti, Vera Portatadino, Nicola Samorì, Natee Utarit Ruprecht Von Kaufmann, Wang Guangyi, Yue Minjun. L’ingresso è gratuito.
Le opere in mostra sono state realizzate espressamente sul tema di Medea, tra i personaggi più celebri e controversi della mitologia greca. La mostra testimonia quanto la vicenda della maga, infanticida nella narrazione di Euripide incida ancora oggi nell’immaginario dei nostri giorni. Attraverso lo sguardo inedito di artisti del nostro tempo provenienti da aeree geografiche diverse – dal Nord Europa alla Cina, dalla regione del Caucaso al Sudest asiatico, oltre che dall’Italia – la mostra mette in evidenza il legame inscindibile tra Siracusa e il teatro antico. La tragedia classica rivive così a Siracusa attraverso espressioni artistiche contemporanee anche nell’ambito delle artivisive.
Prodotta dall’amministrazione comunale di Siracusa e organizzata da Aditus, Medea sarà accompagnata dalla pubblicazione di un catalogo edito da Skira, una delle maggiori case editrici d’arte in Europa. Oltre al saggio di Demetrio Paparoni, sono presenti in catalogo testi su Medea scritti per l’occasione da Roberto Alajmo, da Tiziano Scarpa e dagli artisti, che riflettono in prima persona sui loro rispettivi lavori. Il catalogo comprende inoltre un ampio repertorio iconografico di opere del passato incentrate sul mito di Medea, con immagini di Artemisia Gentileschi, Peter Paul Rubens, Charles André van Loo, Eugène Delacroix, Anselm Feuerbach, William Russell Flint, George Romney, Frederick Sandys, Johann Heinrich Füssli, Gustave Moreau, William Turner, Christian Wilhelm Ernst Dietrich, John William Waterhouse e Paul Cézanne.