Medici vs Asp, prove di chiarimento. Il Codacons attacca, e Cafeo: "conflitto d'interesse"
Non si placano le polemiche tutto attorno allo scontro a distanza tra medici di base ed Asp di Siracusa sulle mascherine ed i dispositivi di protezione individuale (leggi qui). C’è stato un tentativo di chiarimento, con l’Ordine dei Medici di Siracusa intento a far da paciere. Quanto l’episodio possa dirsi “chiuso” è però un mistero, vista la pioggia di reazioni – anche politiche – che tutta la vicenda sta generando.
A gettare benzina sul fuoco, il Codacons. L’associazione dei consumatori non nasconde il proprio sgomento in particolare davanti alla “minaccia” di ispezioni e controlli negli studi di medici di famiglia e sui pediatri sull’utilizzo di mascherine e dpi che, però, non si trovano.
Giovanni Petrone, presidente Regionale Codacons, in una lettera indirizzata al Direttore Generale dell’Asp di Siracusa, scrive che “è spiacevole dover constatare che chi dovrebbe avere il compito istituzionale di farsi carico delle serie problematiche poste dall’intera categoria dei medici di medicina generale della Provincia, non trova di meglio che minacciare addirittura ispezioni per verificare il rispetto della non meglio precisata normativa vigente”. Il Codacons lamenta uno scarso spirito collaborativo in un momento di emergenza ma segnala soprattutto “un vizio di principio che pervade la posizione del direttore generale dell’Asp di Siracusa. Non solo i medici di medicina generale e i pediatri di libera sono inquadrati in maniera unanime dalla giurisprudenza come lavoratori parasubordinati, ma gli ACN di settore, qualificano espressamente gli studi professionali dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta come presidio del Servizio Sanitario Nazionale che concorre al perseguimento degli obiettivi di salute del Servizio medesimo nei confronti del cittadino, mediante attività assistenziali convenzionate e non convenzionate retribuite”.
Il Codacons, pertanto, invita il dg dell’Asp di Siracusa a “rimeditare sulle affermazioni rese e a rivedere la propria posizione, in un momento di tensione e di difficoltà che vede gli operatori sanitari esposti ad un rischio non facilmente fronteggiabile, che si aggrava se chi è chiamato a prendere delle decisioni genera divisioni e frappone ostacoli”.
L’Ordine provinciale dei Medici, con il suo presidente Anselmo Madeddu, prova a chiudere l’episodio parlando di “chiaro fraintendimento”. Non senza però invitare prima il direttore generale della Asp a chiarire la propria posizione nei confronti della categoria medica, “e a fornire altresì i dovuti chiarimenti su di una vicenda che, ci si augura, possa concludersi subito con la piena distensione dei toni e con un pronto e sereno recupero dei rapporti istituzionali tra il vertice aziendale e la categoria dei medici, nell’interesse supremo dei pazienti e dell’intera comunità”.
Un invito subito raccolto dallo stesso Ficarra che ricorda come tutta la polemica sia nata da una diffida a suo carico, inviata dalle Federazioni dei medici di medicina generale e dei pediatri al prefetto di Siracusa. “Una denunzia che, ove fondata – scrive Ficarra – avrebbe esposto l’Azienda che dirigo a responsabilità civili e penali in alcun modo riconducibili né alla funzione che svolgo né alla mia persona”. Non voleva essere un attacco verso i medici ed i pediatri, prova a chiarire il dg dell’Asp, quanto piuttosto una piccata replica alle due Federazioni che, attraverso i loro segretari, avevano scritto al Prefetto ed alla Protezione Civile. “Non era diretta alla categoria dei medici, non fosse altro perché io stesso sono figlio, nipote e fratello di un medico”, scrive ancora Ficarra. “Fermo restando – aggiunge – che la nota carenza di dpi rende necessario, in primis, equipaggiare il personale della dirigenza medica e sanitaria nonché il personale del comparto sanitario di questa Azienda che, come è ben noto, sta reggendo in modo encomiabile la prima linea insieme al restante ed indispensabile personale amministrativo e tecnico di supporto”.
Caso chiuso? Pare di no. “Mentre viviamo forse il momento più difficile per l’umanità in tempo di pace, i cittadini di Siracusa si trovano costretti ad assistere ad un conflitto interno proprio tra coloro i quali più di tutti oggi dovrebbero assumere un atteggiamento responsabile perché in prima linea nella lotta contro il COVID-19, ossia i medici”, dice il deputato regionale Giovanni Cafeo (IV). “La vera carenza che condiziona la disponibilità di nuovi posti letto – spiega ancora Cafeo – è però la mancanza di medici e personale sanitario da utilizzare per coprire le esigenze di tutto il territorio. In questo drammatico contesto diventa paradossale e inaccettabile lo scontro tra medici e direzione dell’Asp ed ancora più inspiegabile la posizione del presidente Madeddu che in veste di rappresentante di medici e odontoiatri della provincia ma anche di direttore sanitario, anziché riuscire con il duplice incarico a creare collaborazioni e sinergie, si ritrova in un evidente conflitto di interesse, che crea ancora più confusione e mancanza di fiducia nel sistema”, l’attacco di Cafeo.
“Oggi al primo posto è necessaria la collaborazione di tutti finalizzata al perfetto funzionamento del sistema per la salvaguardia della salute pubblica; per questo ritengo utile poter impiegare il personale sanitario destinato al territorio negli ospedali, potenziando così in questa fase di massima allerta l’organico già sottoposto a grandi stress. È chiaro che ad emergenza finita, arriverà il tempo delle verifiche e delle battaglie sulla sanità anche a livello regionale perché non consentiremo più di avere un organico inferiore a quanto necessario in tutta la nostra provincia, inclusa la cenerentola zona sud”.
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