Mega-fotovoltaico, si mobilita a Canicattini il fronte del no: sabato mattina la protesta
Contro il progetto di realizzazione di un grande impianto fotovoltaico alle porte di Canicattini, si mobilitano i territori. Indetta una protesta per sabato 19 giugno, alle ore 10:00 in contrada Bosco di Sopra. Ci saranno le associazioni ambientaliste e alcuni amministratori locali.
Il dibattito sulla realizzazione dell’opera è ripartito dopo il parere favorevole dell’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente al procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale, compresa la Valutazione di Incidenza Ambientale. L’impianto andrebbe realizzato su di un terreno agricolo di oltre 100 ettari, in località Cavadonna, con un cavidotto di collegamento di 10 km, 67 cabine inverter, sino in contrada “Case Sant’Alfano”, nei Comuni di Canicattini Bagni, Noto e Siracusa, lungo la “Maremonti”, alle porte del centro abitato canicattinese.
“Manifestiamo la contrarietà, non alla produzione di energia pulita e alternativa come quella solare per le nostre abitazioni e per le imprese, ma alla costruzione di mega impianti fotovoltaici industriali a terra come quello della Lindo srl, nato da un fondo speculativo inglese che interessa un terreno agricolo di oltre 100 ettari, che metterebbe a rischio, deturpandolo e stravolgendolo irrimediabilmente, un ampio territorio di grande pregio naturalistico, paesaggistico e storico, al centro dei siti Unesco di Siracusa, Noto, Palazzolo Acreide e Pantalica, all’interno del futuro Parco Nazionale degli Iblei”, spiegano i promotori della mobilitazione. Da Roma, il Gruppo Impianti Solari – che rappresenta anche la Lindo – ha però replicato che non vi sarebbe alcuna iniziativa speculativa, illustrando anche la sostenibilità dell’investimento.
Da Canicattini, in particolare, viene ribadita la vocazione agricola, turistica, ricettiva, gastronomica e culturale dell’area individuata, “a ridosso di una rete di cave dalla biodiversità unica in tutta la Sicilia”. Da qui l’invito a partecipare all’appuntamento di sabato 19 giugno, in contrada Bosco di Sopra.
“Chiederemo al presidente della Regione di voler revocare le autorizzazioni, sottolineando la netta opposizione alla realizzazione di un mega impianto di questa portata che, nel rappresentare una piaga nell’area naturale degli Iblei, di fatto ne stravolge e ne modifica lo stato, senza portare nuova occupazione né tantomeno vantaggi alle comunità”.