L'Antico Mercato di Ortigia torna alle origini: "Ospiterà il settore alimentare"
L’Antico Mercato di Ortigia tornerà alla sua funzione originaria, ospiterà operatori del settore alimentare e sarà collegato al mercato di via De Benedictis con una serie di azioni. Il Comune si muove in questa direzione, che è la stessa, almeno in parte, suggerita dai ristoratori, con in testa lo chef Giovanni Guarneri. Il progetto è di più ampia portata. Si lavora ad un nuovo piano commerciale per Ortigia, che rivaluti il settore alimentare e quello che un tempo era il mercato dei siracusani e sposti verso la Borgata le attività che, negli anni, sono proliferate in maniera sproporzionata nel centro storico, a partire da quelle del settore Food. Ad esporre, nel dettaglio, l’idea è l’assessore alle Attività Produttive, Cosimo Burti.
Svariati i nodi da sciogliere. L’amministrazione comunale spingerà chi intende fare attività di somministrazione a spostarsi in zone diverse da Ortigia, con agevolazioni che possano dunque rendere più conveniente tale tipo di investimento. Il proliferare di attività di somministrazione di cibo, non sempre ristoranti veri e propri, ha creato un sovraccarico, con una riduzione del volume di affari per molti. “Vogliamo creare un meccanismo di zonizzazione -spiega l’assessore alle Attività Produttive- che nei meandri dei regolamenti in realtà esiste già”. Occorre rientrare nell’ambito di quanto previsto dalla direttiva Bolkestein, che semplifica le procedure amministrative. Burti annuncia l’intenzione di rivalutare il settore alimentare in Ortigia. I ristoratori, del resto, chiedono dei “paletti” alla Bolkestein per l’isolotto.
L’Antico Mercato potrebbe, quindi, ospitare prodotti di produttori locali, anche con il trasformato e la possibilità, magari, di poter parcheggiare gratuitamente per il tempo necessario a fare la spesa. Un pensiero, quello lanciato dai ristoratori, che l’amministrazione comunale vede positivamente. “Del resto- fa notare l’assessore Burti- fin dal mio insediamento, nel 2019, ho messo mano alla riorganizzazione del commercio, poco tenuto in considerazione negli anni passati, e della ristorazione. Ci siamo resi conto- aggiunge- anche che l’insediamento dei nuovi sistemi di vendita on line hanno messo in crisi il mercato. Il periodo del Covid-19, inoltre, impone purtroppo ulteriormente un reset generale. Se pensiamo al mercato ittico, metteremo insieme tutti gli operatori coinvolti, accorciando la filiera. Il mercato ortofrutticolo sarà ristrutturato e migliorato in termini di efficienza energetica. Il mercato di via De Benedictis ha la fortuna di avere, in prossimità, l’area del piazzale delle Poste, con una tariffa inferiore rispetto al Talete. Una porzione di quella grande area non è soggetta a pagamento della sosta. Ottima, quindi, l’idea di agevolare gli acquirenti, ma di fatto il problema del mercato non è la questione parcheggi ma la difficile convivenza di troppi operatori con lo stesso prodotto rispetto all’utenza. Il progetto è riportare alla sua vecchia funziona il mercato storico al chiuso. Via del Mercato sarà ripavimentazione, una sorta di agorà per gli eventi, con uno scenario meraviglioso che è il Tempio di Apollo. L’amministrazione comunale ovviamente ha delle difficoltà. Serve un supporto progettuale dall’esterno. Occorre delegare perchè le risorse interne nono sono sufficienti. Inevitabilmente il risultato giustificherà un costo. Se delegare a terzi si traduce in una completezza di risultati per la città, intercettando magari finanziamenti europei, sono più che convinto- conclude- che sia piu’ che giustificabile e utile una consulenza esterna rispetto a sforzi immensi che rallentano altro”.