Mercato di via Giarre: “Riqualificazione monca e troppi disagi”, la protesta dei commercianti

 Mercato di via Giarre: “Riqualificazione monca e troppi disagi”, la protesta dei commercianti

I container sono pronti ormai da mesi ma i commercianti del mercatino di via Giarre non sono ancora in possesso delle chiavi per poterli utilizzare. Lavori incompleti, dunque, per loro, quelli svolti per la riqualificazione dell’area, tradendo le intenzioni a suo tempo espresse dal Comune, di migliorare le condizioni di fruibilità di quell’area, anche a vantaggio degli ambulanti che vi operano.

Oggi, i commercianti di via Giarre hanno voluto dire la loro, esprimere la propria delusione e chiedere a voce alta all’amministrazione comunale di completare gli interventi, per non danneggiare il loro lavoro. Al momento, infatti, le difficoltà sarebbero diverse, per svariati aspetti.

C’è chi protesta perché il proprio stallo è in fondo alla via, isolato, laddove nessun cliente arriva mai, non essendoci null’altro. C’è poi, chi fa notare come l’impossibilità di utilizzare il container assegnato, riduca ulteriormente lo spazio a disposizione.

“Nessuna traccia- dicono- delle aiuole promesse. Si resta, invece, nel degrado, anche con cumuli di rifiuti che non vengono raccolti nonostante le garanzie”.

Il dubbio, in questo caso espresso anche dall’ex assessore alle Attività Produttive, Cosimo Burti, è anche che nonostante gli interventi sui pini, tagliati per evitare che le radici potessero continuare a deformare l’asfalto, le modalità di intervento non sarebbero state quelle corrette. Lo stesso Burti lamenta modalità di azione che nulla avrebbero a che fare con l’idea iniziale e punta l’indice contro il silenzio di palazzo Vermexio sul progetto di realizzazione del mercato coperto, condiviso dall’Iacp, l’istituto autonomo case popolari.

Pronta la replica dell’assessore alle Attività Produttive attuale, Andrea Firenze. “Abbiamo restituito dignità a quella zona-commenta-  ai suoi abitanti ed a breve agli operatori del mercato. Nei e con i limiti oggettivi delle nostre forze”.



 

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