Miasmi a Siracusa, il tema in Commissione Ambiente Ars: "Disarmante assenza di risposte"

Di miasmi a Siracusa si è parlato in Commissione Ambiente dell’Ars. Tema non nuovo nelle stanze dell’Assemblea Regionale Siciliana ma che non trova risposte certe, nonostante le sollecitazioni dei cittadini e le loro segnalazioni di molestie olfattive.
Il deputato regionale siracusano, Carlo Gilistro, parla di “spettacolo disarmante” per via di “un governo regionale che non ha saputo fare altro che ammettere di conoscere il problema ma di non aver idea di come affrontarlo”. Un’accusa che motiva con la dichiarata impossibilità di stabilire con certezza da dove provengono i miasmi. “Una ammissione quasi indolente che non può in alcun modo essere accettata da quelle popolazioni che da anni vivono in un’area a rischio industriale, private ancora nel 2023 di informazioni basilari che amministrazioni smart dovrebbero poter fornire, con il contributo di Arpa, solo premendo un bottone”.
L’esponente pentastellato ricorda i progetti finanziati con ingenti risorse pubbliche in questi ultimi anni – dai nasi chimici all’app Nose, passando per i canister automatici – e li mette a fianco dei deludenti risultati prodotti nel dare risposta all’unica domanda: ‘chi immette sostanze moleste nell’aria che respirano i siracusani?’.
“L’area industriale siracusana è complessa e composta da entità diverse: le raffinerie, i depuratori, le aziende di gas medicamentale e facilities varie. La gran parte delle aziende si muove nel rispetto delle norme e dei livelli di emissioni in atmosfera e non si vuole gettare la croce addosso a tutti. Ma nemmeno può passare l’idea che nessuno sia responsabile di un fenomeno noto ma su cui non si è voluta fare luce, se non grazie agli interventi della Procura di Siracusa”.