Migranti positivi, Ficara e Scerra (M5S) a muso duro con Musumeci: "Non alimenti paure"
La vicenda dei migranti risultati positivi al Coronavirus e ospitati a Noto alimenta ancora polemiche, che si spostano sul versante politico. Gettano da un lato acqua sul fuoco, mentre dall’altro si mostrano critici nei confronti del presidente della Regione, Nello Musumeci, i parlamentari siracusani del Movimento 5 Stelle Paolo Ficara e Filippo Scerra, che spiegano i dettagli di quanto accaduto e puntano l’indice contro l’atteggiamento di chi “alimenta le paure della popolazione. E’ molto pericoloso” commentano i due deputati, che entrano poi nel dettaglio.
“È bene sottolineare che i migranti positivi al Covid 19 sono asintomatici e che sono stati isolati dal resto del gruppo -la premessa- Sono tutti ospitati in una struttura di accoglienza distante dal centro abitato di Noto, scelta appositamente perché idonea a garantire la massima sicurezza per la popolazione. Dista circa 20km dal centro abitato, un sorta luogo isolato che offre estrema garanzia di amplissimo distanziamento. Come ulteriore misura di tutela, la Prefettura di Siracusa ha disposto un servizio rafforzato di controlli da parte delle forze dell’ordine, affinché sia rispettato scrupolosamente il periodo di isolamento”, dicono ancora Ficara e Scerra.
“In tutta la vicenda sono state seguite le procedure previste. Le autorità sanitarie marittime e le forze dell’ordine tutte, hanno svolto le varie operazioni di rito indossando gli opportuni dpi e nessuno è stato esposto ad eventuale rischio di contagio”, precisano i parlamentari siracusani.
Scerra e Ficara ricordano poi “che in questi giorni si sono registrati alcuni contagi in Sicilia, tutti importati da persone venute in visita da altre località fuori Sicilia. In quel caso non si sono lanciati allarmi, forse per mascherare le lacune del governo regionale sulla materia. Non è con facili slogan contro questo o quello che dimostra di avere la situazione sotto controllo. Anzi. I siciliani meritano sicurezza e non paure servite con troppa leggerezza da chi ha la responsabilità della salute pubblica”.