Mobilità inclusiva alle Paralimpiadi: l’invenzione di un ingegnere siracusano conquista Parigi

La sua idea è risultata vincente, tanto da diventare la grande novità delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi di Parigi 2024 e tanto da fare di lui il personaggio di un fumetto. Un ingegnere siracusano si è così guadagnato la ribalta nell’inclusive Mobility Park di Parigi, grazie ad un’invenzione. Si chiama progetto Yosh-e.
Simone Scarfì è un advaced mobility manager, lavora per Toyota Motor Europe. Con il suo team ha ideato, progettato e realizzato un monopattino che si aggancia alla sedia a rotelle, convertendola in una soluzione di mobilità elettrica per gli atleti e per le persone con ridotta autonomia di movimento.
“Con dei colleghi abbiamo discusso di quanto fosse ingiusto-racconta Scarfì- che persone che possono muoversi liberamente e agilmente abbiano tanti sistemi di mobilità mentre chi ha una mobilità ridotta ne ha così pochi. È possibile dare loro un’opportunità in più? Non sarebbe bello poter dare ad entrambi la stessa esperienza? Pochi mesi dopo, Toyota Motor Europe ha lanciato un concorso interno, chiamato ‘Your Voice for Innovation’ finalizzato a trovare idee innovative di mobilità da utilizzare durante i giochi olimpici e paralimpici di Parigi 2024; abbiamo colto l’opportunità di presentare la nostra idea per normalizzare l’esperienza di mobilità attraverso quattro pilastri: uno strumento facile da agganciare alla sedia a rotelle, facile da guidare, non solo funzionale ma anche “bello come una moto” e, per ultimo, che potesse essere facilmente utilizzato anche in sharing”.
Scarfì continua: “Volevamo che il nome non facesse riferimento alla fatica…Abbiamo pensato a Yoshi, che in giapponese è come dire let’s go. Con un gioco di traslitterazione abbiamo sostituito la “i” con la “e” di electric”.
Così è nata la possibilità di sfilare alla cerimonia di apertura senza fatica, godendosi allo stesso modo la cerimonia di chiusura. Molti atleti porta bandiera hanno sfilato in questo modo.
Yosh-e è così facile da gestire che per guidarlo non servono neppure le mani: accelera e frena con una semplice rotazione dello sterzo.
E adesso si pensa ad una versione super sportiva, in collaborazione con Toyota Gazoo Racing Europe. “Il modello-spiega Scarfì- raggiunge i 45 Km/h e un’accelerazione da brivido…e tanta fibra di carbonio.A volte mi chiedono perché faccio tutto questo. Il mondo è pieno di ingiustizie contro le quali non abbiamo nessun potere e non possiamo fare nulla: questa è l’unica opportunità concreta che ho di fare del bene. Da tre anni parlo con persone dalla mobilità ridotta, studio con i medici e quando si conoscono le loro difficoltà, le sfide e gli ostacoli che quotidianamente devono affrontare, allora si capisce davvero -conclude l’ingegnere siracusano- perché questa libertà di movimento è davvero così importante”.