Morì dopo una trasfusione con sangue infetto, condannato Ministero della Salute
Il ministero della Salute dovrà risarcire con circa 500 mila euro la vedova e dei due figli di un uomo, Nunzio Valenti, morto 29 anni fa dopo aver contratto epatopatia cronica HCV in ospedale, a causa di sangue infetto. Lo ha deciso il giudice del Tribunale di Catania.
La vicenda risale al 1981 quando la vittima venne ricoverato all’Umberto I di Siracusa. Una emotrasfusione causò il contagio da epatite da virus HCV. Il 3 marzo del 1995 il paziente morì, per via di quella patologia, per cui i legali della famiglia presentarono una seconda denuncia, questa volta per il danno legato alla morte del loro congiunto. Dopo quasi 30 anni, è arrivata la sentenza e nei 500 mila euro di risarcimento sono comprese le spese degli avvocati Dario Seminara e Lisa Gagliano.
In precedenza, il Ministero era stato condannato ad un primo pagamento di circa 530 mila euro, per non aver controllato il sangue dei donatori.
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