Morta la donna dell’odissea al Pronto Soccorso di Siracusa, la Procura dispone l’autopsia
E’ morta Ida, la 78enne protagonista di un’odissea al Pronto Soccorso di Siracusa. Un presunto caso di malasanità, per fare luce sul quale i familiari hanno presentato un esposto-denuncia. La Procura ha disposto l’autopsia, primo passaggio d’indagine sulla vicenda iniziata lo scorso 19 gennaio, quando la donna venne accompagnata in Pronto Soccorso per via di problemi respiratori.
La prima diagnosi era quella di polmonite e l’anziana – racconta il figlio Salvatore – veniva posta su un lettino-barella nel corridoio del reparto di emergenza. Sono poi emersi problemi di natura oncologica. Senza posti letto in reparto, è rimasta per giorni in holding area, sempre all’interno del Pronto Soccorso. Dove, peraltro, a causa di una caduta da letto riportava poi la frattura del femore, “avvenuta durante la notte tra il 23 e il 24 gennaio, mentre si trovava sotto la tutela e l’assistenza del personale sanitario dell’Umberto I”, accusano i familiari.
Solo giovedì scorso – si legge nella denuncia – “dopo 14 giorni di ricovero è stata sottoposta a tac con mezzo di contrasto”. Ma dell’intervento necessario dopo la rottura del femore, nessuna notizia. Ci sarebbero alcune foto, allegate alla denuncia, che mostrano le condizioni in cui era tenuta l’anziana a letto, con la gamba fratturata avvolta in quella che sembrerebbe a prima vista della gommapiuma, su cui la Magistratura dovrà verificare regolarità di condizioni e di uso.
Il decesso sabato scorso, alle 15. “Ha smesso di soffrire ma è necessario che sia di pubblico dominio che è morta, dopo 16 giorni di ricovero, senza aver subito l’operazione per la riduzione della frattura”.
Non si danno danno pace il figlio della donna e la nuora. “Non è umano, non è etico che una cittadina subisca un danno presso una struttura ospedaliera pubblica e muoia, tra dolori, senza aver subito l’intervento per la riduzione della frattura”.
In attesa delle mosse della Procura – al momento non risultano indagati – Salvatore annuncia che “non mi fermerò. La morte di mia madre serva da monito, perchè quanto è accaduto non si verifichi mai più”.