Musica troppo alta, i residenti di Ortigia vanno dall’avvocato e preparano richiesta danni

Troppa musica ed a volume troppo alto nei locali di Ortigia? Secondo diversi residenti nel centro storico, si. Tema (e posizioni) non nuove che tornano d’attualità dopo l’istanza protocollata in Prefettura ed in Comune dal gruppo Semi in Siracusa, rappresentato dall’avvocato Giovanni Randazzo (ex vicesindaco, ndr). Dopo aver avviato nelle settimane scorse una raccolta firme per lamentare i disagi patiti a causa di “emissioni sonore da amplificazione” oltre le soglie di tollerabilità, hanno deciso di passare allo step successivo annunciando che – in assenza di controlli e provvedimenti da parte del Comune di Siracusa – avvieranno un giudizio per danni proprio contro Palazzo Vermexio, reo di non tutelare i residenti del centro storico. Il precedente sancito dal pronunciamento della Corte di Cassazione relativamente ad un caso simile (Comune di Brescia), traccia la strada che i residenti vogliono seguire.
In attesa del completamento del piano di zonizzazione acustica, il gruppo Semi ha utilizzato un semplice strumento a disposizione di chiunque: app gratuite che trasformano il telefonino in un fonometro in grado di stabilire l’intensità dei suoni. “Già queste app hanno registrato livelli ampiamente superiori ai limiti previsti per ordinanza, con grave pregiudizio agli abitanti delle aree interessate”, spiegano in una nota.
Le lamentele riguardano soprattutto il fine settimana ed i giorni festivi. “Per queste violazioni è prevista una sanzione da regolamento comunale: da 1.000 a 10mila euro. In caso di recidiva, prevista anche la sospensione dell’attività commerciale”, ricordano dal gruppo Semi con la richiesta di maggiori controlli a tutela di chi vive in Ortigia.
“Qualora non dovesse assistersi ad un cambio di rotta nel contrasto di questi fenomeni, avvieremo un’azione giudiziaria” contro il Comune di Siracusa. I residenti di Ortigia sono pronti a chiedere i danni ed un risarcimento per mancata vigilanza a Palazzo Vermexio.

foto di Christian Chiari