Nave Gregoretti, sbarcati i migranti: in 29 in ospedale, fermati due scafisti
“Ora debbono essere verificati alcuni aspetti della vicenda”. Le parole del procuratore di Siracusa, Fabio Scavone, lasciano intendere che non si è chiusa con lo sbarco dei 116 migranti trattenuti a bordo l’inchiesta sul caso di nave Gregoretti. Dopo giorni ormeggiata ad Augusta senza che arrivasse il via libera per far scendere i migranti soccorsi in mare, è alla fine arrivato l’atteso ordine.
I magistrati siracusani vogliono però capire se o perchè non è stata tenuta nella giusta considerazione la comunicazione del comandante della nave della Guardia Costiera che segnalava, tra i migranti, uomini in precarie condizioni di salute.
L’ispezione a bordo condotta dai tecnici dell’Asp di Siracusa e dei Nas di Ragusa – poco prima del via libera allo sbarco – avrebbe evidenziato precarie condizioni igienico-sanitarie dei 116 migranti. Riscontrati un caso di tubercolosi, uno di cellulite infettiva e una ventina di casi di scabbia. In ventinove sono stati effettivamente ricoverati in ospedale, subito dopo lo sbarco. Disposto anche un periodo di quarantena. Tutti gli altri sono stati accompagnati in un centro di accoglienza a Pozzallo in attesa di essere trasferiti in Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo e Irlanda e nelle strutture messe a disposizione dalla Cei.
Nelle ore scorse sono stati fermati due presunti scafisti che si erano mescolati ai migranti. Sottoposti a fermo due ventenni originari del Senegal e del Gambia. Sono indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
“Sicuramente contro di me sarà istruito un processo ma sono con le spalle larghe e supererò anche questo…”, ha detto intanto durante la sua consueta diretta Facebook il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, dando la notizia dell’autorizzazione allo sbarco.