Nomina del revisore dei conti col “trucco”, divieto di dimora a Sortino per il sindaco Parlato

Divieto di dimora a Sortino per il sindaco della cittadina iblea, Vincenzo Parlato. Ad eseguire la misura cautelare sono stati i militari della Guardia di Finanza di Siracusa, come disposto dal Gip del Tribunale di Siracusa.
Il sindaco Parlato è indagato per i reati di falsità ideologica per induzione commessa dal pubblico ufficiale e abuso d’ufficio. Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Siracusa e condotte dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Augusta, avrebbero fatto emergere che il primo cittadino sortinese, nel mese di ottobre 2020, avrebbe falsificato l’esito della procedura selettiva per la nomina del revisore contabile del Comune, che dev’essere svolta mediante sorteggio secondo quanto previsto dalla normativa regionale.
Esaminando il video della seduta consiliare – trasmessa in diretta su fFacebook – è emerso che il sindaco, chiamato ad estrarre il bigliettino dall’urna, avesse già un foglietto bianco tra le mani. Inserito il braccio nel bussolotto, ne avrebbe estratto uno identico per colore, forma e dimensioni rispetto a quello tenuto in mano (Link pubblico del consiglio comunale del 07/10/2020 dalla pagina Facebook ufficiale del Comune di Sortino: https://www.facebook.com/comunedisortino/videos/consiglio-comunale-del-07-10-
2020/2691490884396941).
I successivi accertamenti hanno consentito di riscontrare come il bigliettino estratto fosse stato stampato su una tipologia di carta differente rispetto a tutti gli altri. Inoltre la cifra impressa sullo stesso avrebbe presentato un carattere diverso.
Il numero sorteggiato – spiegano ancora dalla Guardia di Finanza – corrispondeva ad una partecipante la quale, tra gli oltre duecento candidati alla selezione, era l’unica già assegnataria di incarichi affidati dal primo cittadino negli anni precedenti, anche a titolo fiduciario.
E per una di queste nomine, il sindaco era già stato condannato dalla Corte dei Conti di Palermo al risarcimento di un danno erariale di oltre 30.000 euro.