Norme anti-covid, lavoro nero e rdc: ammende e sanzioni per quasi 20.000 euro

Due aziende della ristorazione sotto la lente dei controlli dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Siracusa. Con il supporto di personale del comando compagnia di Augusta, del Nucleo Carabinieri Cinofili di Nicolosi e d’intesa con il dirigente dell’Ispettorato del Lavoro di Siracusa, hanno eseguito gli accessi ispettivi mirati ad arginare il dilagante fenomeno del lavoro nero, del caporalato e delle violazioni in materia di prevenzione del contagio da Covid-19.
Un’azienda di Augusta si è vista recapitare un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale poiché all’interno di essa sono stati individuati 4 soggetti che lavoravano “in nero”, costituenti più del 20% del totale della forza lavoro.
Per uno di tali lavoratori in nero è inoltre scattata la denuncia in stato di libertà poiché si è avuto modo di appurare che percepiva anche il reddito di cittadinanza. Contestata una somma totale di oltre 3.240 euro.
Nei confronti di un datore di lavoro, inoltre, è scattata la denuncia in stato di libertà per aver installato un sistema di videosorveglianza senza la preventiva autorizzazione dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro.
Si è inoltre riscontrato che entrambe le aziende controllate a vario titolo non rispettavano le misure anti-covid, e per tali ragioni sono state contestate numerose violazioni: per aver omesso di fornire i dpi ai dipendenti (mascherine, guanti, etc.), per la mancata redazione del protocollo aziendale anti-covid19, per la mancata costituzione del Comitato Aziendale per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione, per la mancata o inidonea affissione dei dépliants informativi, per il mancato rispetto delle distanze interpersonali, etc..
Per tutte le aziende è stata avanzata al Prefetto di Siracusa proposta di applicazione della sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’attività.
Le sanzioni amministrative irrogate ammontano a 18.640 euro e le ammende contestate ammontano a oltre 1.500 euro.
I controlli dei Militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro proseguiranno.