Noto Antica rivivrà attraverso la tecnologia, presentato il progetto "Efian"

 Noto Antica rivivrà attraverso la tecnologia, presentato il progetto "Efian"

Una serie di attività legate alla fruizione di Noto Antica, dai trasporti alle guide turistiche, ma non soltanto. Così l’assessore al Turismo, Frankie Terranova ha presentato, ieri, “Efian” il progetto che nasce dalla collaborazione tra alcune società private siciliane e gruppi di ricerca delle università di Palermo e Catania (Architettura, sede di Siracusa), insieme al Comune di Noto. Experimental Fruition Ingenious Ancient Noto è il tentativo di  ricostruire, attraverso le tecniche digitali più avanzate, e rendere visivamente godibile, l’immagine di luoghi e monumenti di Noto Antica, prima che il terremoto del 1693 la distruggesse. Un’iniziativa che vede anche il supporto del Miur, il ministero dell’Università e della Ricerca, che la finanzia nell’ambito del Pon “Ricerca e competitività 2007-2013”.  “Tengo ad evidenziare – ha detto il sindaco, Corrado Bonfanti -la nostra volontà di far vivere e di far prendere consapevolezza del tesoro inestimabile che rappresenta Noto Antica, che con Efian potrà ricevere un significativo rilancio per la fruizione turistica del sito. Importante il lavoro svolto  dall’Isvna (Istituto per lo Studio e la Valorizzazione di Noto e delle sue Antichità). Positiva la  collaborazione che si è instaurata tra pubblico, privati, e università”. Ad entrare nel dettaglio, tra gli altri, il docente dell’ateneo catanese, Bruno Messina. “Attraverso uno studio storico -spiega – il nostro progetto è destinato ad essere una vera e propria start up d’impresa. Il tutto si fonda sulla sinergia tra le due università, che si occuperanno della ricerca storica ed iconografica, nel secondo momento ci sarà la ricostruzione in immagini tridimensionali”. Saranno rappresentati i monumenti e i luoghi simbolo. Si fonderanno, alla fine del percorso, architettura, immaginaria ed esistente, archeologia e paesaggio con luoghi di sosta e visione del paesaggio, un sistema di percorsi con il racconto e la rilettura della città scomparsa e totemi che collegheranno i vari punti di sosta. Si useranno strumenti tecnologici all’avanguardia, come i google glass, già sperimentati. Sarà, inoltre, allestito un sito in cinque lingue, inclusi il cinese, l’arabo e il russo, che rappresentano , non solo dal punto di vista turistico, le nuove fette di mercato su cui puntare.

 

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