Noto. Commerciante truffata, denunciati guardia giurata e titolare di un istituto di vigilanza
Una guardia giurata ed il titolare di una società di servizi di vigilanza sono stati denunciati per truffa. A svelare l’inganno sono stati gli agenti del commissariato di Noto, ricevuta la denuncia di una commerciante del posto.
La donna ha raccontato di essere stata vittima di un raggiro muovendo i suoi sospetti verso la guardia giurata che si occupava della consegna delle fatture e della riscossione del canone mensile. A partire da dicembre del 2016 consegnava alla commerciante fatture intestata ad una società diversa da quella solita, con cui era stato stipulato un contratto anni prima. Chieste delucidazioni, la donna veniva rassicurata: “solo variazioni societarie, nessun cambiamento rilevante”.
Nei mesi successivi, la vittima riceveva le fatture intestate alla nuova società saldandole in contanti. Nel mese di settembre 2017 la guardia giurata proponeva un nuovo contratto, con un’altra società rassicurandola anche stavolta che il personale che avrebbe effettuato i servizi era sempre lo stesso e nulla sarebbe cambiato. La donna, con fiducia, ha acconsentito ma del nuovo contratto non ha mai ricevuto copia.
Poi la scoperta: quando lo scorso ottobre ha contattato l’istituto di vigilanza precedente, richiedendo una fattura del mese di luglio 2017 che non le era stata rilasciata, ha appreso che le fatture del periodo gennaio-luglio 2017 non risultavano pagate. La donna, capendo di essere stata vittima di una truffa, ha sporto quindi querela.
Dagli accertamenti è emerso che il titolare dell’istituto dal quale la guardia giurata dipendeva non aveva mai ricevuto in effetti le somme pagate mensilmente dalla donna. Non solo, la guardia giurata denunciata, con artifizi e inducendo in errore la donna, le faceva firmare una lettera di disdetta dal precedente istituto nella stessa circostanza in cui la invitava a sottoscrivere il contratto con una nuova società.
Dalle informazioni acquisite, traspariva la condotta fraudolenta dell’indagato che, approfittando della buona fede della commerciante, si faceva consegnare il canone mensile senza versarlo a chi di dovere. I soldi sarebbero finiti nella disponibilità del titolare dell’istituto di vigilanza subentrato grazie alle operazione della guardia giurata infedele. Probabile che i due fossero da tempo in combutta, a dispetto di contratti di servizi e di lavoro in essere.