Noto dichiara guerra ai piccioni. Sporcano palazzi e monumenti: falchi per cacciarli
Colombi e piccioni “minaccia” per Noto. La cittadina barocca, divenuta da anni una meta glamour per migliaia di turisti, ci tiene alla sua immagine. “Macchiata” dal guano di migliaia di uccelli che stazionano sui palazzi e i monumenti storici del giardino barocco. Imbrattano, sporcano le strade – si legge in un atto del Comune – e producono così anche un danno economico. Visto che non si può contenere la loro proliferazione, la scelta di palazzo Ducezio è di fare ricorso ai falchi. Falchi addestrati da una scuola di Gravina di Catania. Con poco meno di 20.000 euro saranno realizzati 5 interventi per allontanare dalle preziose testimonianze barocche, dalla Cattedrale ai palazzi nobiliari, i “pericolosi” colombi.
“Non è esattamente una guerra”, spiega su FM Italia il sindaco di Noto, Corrado Bonfanti. “Nessun piccione sarà ferito o attaccato. I falchi fungeranno da deterrente, lanciando un messaggio ai colombi: quello spazio aereo potrebbe non essere sicuro per loro, invogliandoli ad andare altrove”.
L’iniziativa era allo studio da tempo. “Avevamo tentato prima la strada dei chicchi di mais trattati con prodotti per limitare la fertilità dei volatili. I risultati non sono stati quelli attesi. Allora abbiamo deciso per quest’altra soluzione che comunque combineremo più avanti nuovamente con il mais trattato”.