Noto. Il preside del Raeli sbotta: "nessun caso di bullismo a scuola, noi realtà seria"
Sono tutte e tre giovani studentesse dell’istituto Raeli di Noto le protagoniste di recenti fatti di cronaca, rimbalzati sui principali media. Una vittima, due “aguzzine”. In comune l’età: 15 anni. Un incontro dietro scuola, all’uscita. Le minacce, le botte, l’aggressione. Tutto, pare, per gelosia verso le attenzioni di un coetaneo.
“Non si è trattato di un atto di bullismo, ma di una lite tra coetanee per futili motivi”, va ripetendo il dirigente scolastico, Concetto Veneziano.
“Abbiamo ascoltato le tre protagoniste e assumere provvedimenti in merito al comportamento delle alunne interessate. Non siamo, però, disposti a tollerare che si usi impropriamente il termine bullismo che non si presta affatto a descrivere quanto accaduto fuori dai locali del nostro istituto. Una lite fra adolescenti, in orario extra-scolastico e fuori dai cancelli della scuola, non può e non deve essere etichettata con così grande facilità con il termine bullismo e non può e non deve essere strumentalizzata per screditare l’operato corretto di un’intera comunità scolastica, sempre attenta e particolarmente sensibile ai segnali di disagio degli adolescenti”.
Il dirigente scolastico si sente “offeso” dal collegamento diretto operato dai tg nazionali con riprese dirette dell’istituto “che non ha avuto diritto di replica in un caso che si è rivelato di palese disinformazione”.
Veneziano ricorda che al Raeli, da anni, viene portato avanti “un programma di educazione relazionale affettiva con un Centro di Informazioni e Consulenza che svolge attività di ascolto e si avvale, oltre alla presenza di esperti interni da un punto di vista giuridico, anche della consulenza di professionisti esterni”.