Noto. "Legalmente giovani", la polizia incontra gli studenti delle scuole medie
La cultura del rispetto, farne comprendere l’importanza, contrastare atti vandalici e bullismo. Sono i temi e gli obiettivi del progetto “Legalmente giovani” destinato agli studenti delle scuole medie. Ieri il dirigente del commissariato di Noto, Paolo Arena ha incontrato gli studenti dell’istituto comprensivo “Maiore”. Il ruolo di cittadini attivi come punto di partenza per essere parte della propria comunità, rispettare i beni che costituiscono il patrimonio di tutti sono stati gli argomenti affrontati. Si è posto l’accento sugli atti vandalici perpetrati nei mesi precedenti in danno delle bellezze monumentali del paese, con imbrattamenti di chiese e in alcuni casi in veri e propri danneggiamenti che destano indignazione nella cittadinanza in un territorio in cui il barocco è patrimonio dell’umanità e che non può e non deve essere oggetto di violenza gratuita di bande giovanili le quali danneggiano l’arte e la cultura per mero divertimento.
E’ stato mostrato agli studenti un video sulla bellezza architettonica di Noto per stimolare in essi la cultura del rispetto evidenziando al contempo le responsabilità penali, estese anche a minori di anni quattordici, per i reati di danneggiamento aggravato ed imbrattamento dei beni facenti parte del patrimonio artistico. Il monito lanciato ai giovani, è stato quello di abbandonare l’atteggiamento del bullo sia nei rapporti tra coetanei, sia nel rapporto con la città in sé, luogo di civiltà e confronto e non campo di battaglia e vandalismo.
I giovani, oggi sono preda facile da parte di adulti che li strumentalizzano per finalità illecite, presentando l’illegalità come il banco di prova necessario per testare il loro coraggio criminale. La mafia a tutti i livelli, si serve dell’operato dei più piccoli. Urge dunque un recupero di legalità impegnando i giovani in attività formative che li veda protagonisti nella comunità.
“Abbiate la forza di rifiutare la logica di chi si sente potente , siate giovani con la testa, capaci di interagire, di dire no alla cultura della violenza ad ogni costo”.