Noto. Sigilli al depuratore, si muove la Procura: mancato smaltimento di fanghi
E’ stato posto sotto sequestro l’impianto di depurazione di contrada Passo Abate, a Noto. La struttura è gestita dall’Aspecon. Personale della sezione di Polizia Giudiziaria del Nictas ha proceduto ad apporre i sigilli.
Il provvedimento di sequestro preventivo, emesso dal gip del Tribunale di Siracusa, è stato richiesto dal Procuratore capo Francesco Paolo Giordano e dal sostituto Margherita Brianese.
Le indagini sono state avviate dopo una denunzia presentata da numerosi cittadini che lamentavano il malfunzionamento del depuratore “con pregiudizio per l’ambiente ed in modo particolare del fiume Asinaro ove i reflui vengono confluiti”, si legge nella nota della Procura.
Il reato ipotizzato riguarda l’inadempimento di contratti di pubblica fornitura. Nei fatti, le indagini svolte dal personale della polizia giudiziaria del Nictas, hanno evidenziato tra l’altro il mancato smaltimento di fanghi prodotti nel processo depurativo.
Le indagini, non ancora concluse, mirano a fare luce sulla individuazione dei responsabili, sull’affidamento del servizio e sulle problematiche ambientali.
In atto il depuratore è stato affidato in gestione provvisoria al custode giudiziario, Ing. Antonino Di Guardo.