Nuovo manager Asp, Italia: “Troppa politica attorno alla sanità. E il merito?”

 Nuovo manager Asp, Italia: “Troppa politica attorno alla sanità. E il merito?”

Sono i giorni del conto alla rovescia per la nomina del nuovo direttore generale dell’Asp di Siracusa.
Le ultime ore sono state particolarmente calde: prima le indiscrezioni secondo cui l’attuale commissario straordinario Salvatore Lucio Ficarra sarebbe in odor di riconferma, poi una serie di “turbolenze”, più o meno manifeste negli ambienti della sanità e della politica; quindi la possibilità che il nuovo manager possa rispondere ad altro profilo.
La questione è (quasi) tutta politica. Dopo le prese di posizione di diversi deputati regionali e le opinioni espresse da medici impegnati in strutture pubbliche della provincia, il sindaco di Siracusa, Francesco Italia dice la sua.
In realtà, il primo cittadino non si sbilancia sui nomi ed anzi punta l’indice contro un modus operandi che dichiara di non condividere affatto. “Parto da un principio – premette Italia – Trovo vergognoso che le scelte dei manager della sanità debbano essere politiche. Non lo condivido, anzi, è proprio un sistema che mi fa rabbrividire. Le condizioni della sanità italiana, non solo in provincia di Siracusa, sono pietose perché nessun Governo negli ultimi 30 anni ha adeguatamente investito sulla sanità”.
La scelta del direttore generale, secondo Italia, “deve essere una questione da gestire nel segno della meritocrazia”.
Non esprime, invece, giudizi sul lavoro svolto dall’attuale commissario straordinario. “Per il momento non esiste ancora alcuna nomina ufficiale. Senza dubbio, chi si ritroverà a svolgere il ruolo di manager avrà a che fare con una situazione complessa sia per le peculiarità della provincia, sia per il tema in sé, particolarmente complesso. Tutti sanno che durante l’emergenza Covid ho anche avuto degli scontri forti con l’attuale dirigenza dell’Asp di Siracusa ma abbiamo certamente compreso da entrambe le parti che occorre mantenere rapporti cordiali e tali da garantire il bene del territorio”.
Poi un ulteriore passaggio. “Non mi piace che si discuta dell’appartenenza del manager ad un partito o ad un altro. Niente crociate in questa direzione – il suo input – Quando il nuovo dirigente sarà nominato, lo incontrerò per discutere dei temi del territorio e per capire come intenda risolverli”.

 

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