Nuovo ospedale di Siracusa, tutti contro Anzaldi (IV) e la sua richiesta di stoppare iter

L’uscita del parlamentare di Italia Viva, Michele Anzaldi, e la sua richiesta di stoppare l’iter per la realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa causa l’immediata reazione della politica. A dare fuoco alle polveri è l’ex ministro, Stefania Prestigiacomo, a cui peraltro si deve l’emendamento che ha reso possibile l’adozione del modello commissariale per accelerare le procedure che porteranno alla costruzione della nuova e attesa struttura sanitaria.
“Consiglio vivamente al collega Michele Anzaldi, siciliano, di evitare di passare da Siracusa prossimamente, o di farlo in incognito, con barba e baffi posticci, se proprio deve dopo la pessima figura che ha fatto. Finge di ignorare strumentalmente, o ignora autenticamente, che l’iter avviato per realizzare dopo 60 anni il nuovo ospedale a Siracusa è frutto di un emendamento (a mia firma) votato all’unanimità dal Parlamento (suppongo anche da lui) e che tutti gli atti fin qui posti in essere sono stati eseguiti nella massima trasparenza sotto la guida del commissario governativo, il prefetto Giusi Scaduto. Semmai c’è bisogno di accelerare l’iter non di bloccarlo. Collega, sei sempre in tempo per scusarti con l’intera provincia per la clamorosa gaffe”.
Non sono più teneri il parlamentare Paolo Ficara ed il deputato regionale Stefano Zito, entrambi del MoVimento 5 Stelle. “L’avere chiesto di sospendere l’iter per la costruzione del nuovo ospedale di Siracusa dimostra quanto sia lontano dal territorio (è infatti un palermitano trapiantato a Roma) ma anche poco informato. Spiace notare l’assenza di reazioni o correzioni dalla struttura provinciale di Italia Viva che, evidentemente, condivide la tesi del deputato. Mentre a Roma la politica siracusana ha lottato per ottenere lo strumento del metodo commissariale, migliorandolo in diversi provvedimenti, con le notevoli accelerazioni possibili, Italia Viva vorrebbe stoppare iter e piano regolatore per un aspetto, peraltro, che prevede da Decreto Semplificazioni una sanzione. Siamo chiaramente dalla parte della legalità, ma arrivare a chiedere di bloccare tutto per un aspetto che è già, in caso, adeguatamente normato non significa essere paladini di giustizia. A Siracusa da oltre 30 anni si attende un nuovo ospedale, attaccarsi a questioni non centrali e dirimenti per bloccare i primi e decisi passi avanti che l’opera sta muovendo, anche per merito dell’impegno della struttura commissariale diretta dal prefetto Scaduto, appare grottesco. Come grottesca è quella politica che anziché andare incontro ai bisogni dei cittadini e battersi per realizzarli, pare voler allungare il brodo e lasciare ai margini chi ai margini (sanitari) è già”, dichiarano in una nota i due esponenti pentastellati.
Sponda Pd fa sentire la sua voce Gaetano Cutrufo secondo cui Anzaldi si fa portavoce di una richiesta di rinvio “motivata in modo grossolanamente populistico, senza tenere conto che la disposizione a procedere con urgenza avviene ai sensi delle vigenti disposizioni del DL semplificazioni”. Poi l’affondo: “secondo un deputato palermitano eletto nel Lazio, i siracusani dovrebbero aspettare una sentenza del Tar Roma che ha fissato una udienza il 10 maggio prossimo, ma per necessità varie, come succede sempre, i giudici possono decidere rinvii anche di mesi. La presunta oculatezza della richiesta cozza con le novità introdotte dalla normativa vigente che consente, in caso di ricorsi al Tar, di proseguire senza interruzioni i lavori delle opere d’interesse strategico prevedendo un indennizzo in caso di successo dell’impugnazione. Praticamente – afferma Cutrufo – l’opera da realizzare è l’interesse principale, tutto il resto è codificato ma non ricade sui cittadini. Per questo motivo riteniamo che i lavori debbano iniziare prima che qualcuno pensi di spostare i finanziamenti in altre aree. Non sarebbe la prima volta d’altronde”. Per il Cutrufo, dirigente regionale del Pd, “è assolutamente giusto che i lavori inizino subito. Bene hanno fatto i deputati siracusani a chiedere alla Regione di intervenire in attesa dell’arrivo dei fondi del PNRR e se qualche deputato palermitano/romano non gradisce, i siracusani se ne faranno una ragione”.