Odissea al Pronto Soccorso, l’Asp: “Nessun errore”. I familiari: “Farà luce la Magistratura”

 Odissea al Pronto Soccorso, l’Asp: “Nessun errore”. I familiari: “Farà luce la Magistratura”

“Pur comprendendo il disappunto del familiare sui tempi di permanenza in area di emergenza e sull’evento accidentale della frattura del femore, non si ravvisano nella gestione della paziente né errori diagnostici né gestionali e si sottolinea ancora una volta che tutto il personale del Pronto Soccorso si adopera instancabilmente nell’interesse dei pazienti nonostante le difficoltà”. L’Asp di Siracusa replica così alle denuncia dei familiari della donna di 78 anni (clicca qui).
Il direttore medico di presidio Paolo Bordonaro ha comunque avviato una indagine interna per verificare quanto segnalato. Il direttore del Pronto Soccorso, Aulo Di Grande, puntualizza che “la paziente è stata trasferita in meno di 12 ore dall’arrivo, dopo i primi accertamenti, in Holding area per la prosecuzione dell iter diagnostico. L’Holding Area – spiega Di Grande – è una articolazione funzionale del PS ideata e realizzata al fine di assistere i pazienti in attesa del ricovero in reparto, assicurando loro quanto necessario, dotata di personale medico dedicato dalle ore 8 alle 20 così come di personale infermieristico e ausiliario sempre presente. La paziente ha proseguito la terapia medica prescritta fino al ricovero in reparto ed è stata assistita al pari degli altri pazienti e in merito alla diagnosi, è stata sottoposta a tutti gli accertamenti non ravvisando alcun errore diagnostico. In riferimento alla caduta accidentale esitata nella frattura del femore, è stata seguita pedissequamente la procedura aziendale con utilizzo delle sponde sin dall’accettazione in triage, dove è stato opportunamente segnalato il rischio caduta. Purtroppo qualunque procedura finalizzata a ridurre il rischio di cadute non le azzera, come documentato dai dati presenti in letteratura”.
Il ricovero in Ortopedia – secondo quanto sostenuto dall’Asp – sarebbe avvenuto entro 24 ore dalla segnalazione del Pronto Soccorso. “Il tipo di frattura non rientra nel progetto femore ma nonostante questo, vista la situazione clinica generale della paziente, prima di operarla, nell’interesse della paziente stessa, si stanno eseguendo tutti gli accertamenti del caso”, dice il direttore di Ortopedia, Salvatore Caruso.
Infine, il direttore del Pronto Soccorso Aulo De Grande interviene anche in merito all’appunto relativo alla impossibilità per i familiari di assistere i pazienti anziani durante la permanenza in Holding area. “La maggioranza dei pazienti è anziana e la presenza dei familiari congestionerebbe a dismisura i locali, senza tenere conto del rischio legato alla diffusione del covid-19”.
Per i familiari della donna, però, la risposta arrivata dall’Asp (“solo dopo la segnalazione del caso alla stampa”, ndr) è “pilatesca”. Salvatore, il figlio dell’anziana, “in attesa che l’indagine interna avviata produca i dovuti riscontri” si domanda come sia possibile – seguendo la ricostruzione fornita – che la madre si sia rotta il femore mentre era paralizzata in holding area ed in un lettino con le sbarre alzate. “È allora scivolata in avanti? Sarebbe ancora più grave per la struttura sanitaria”, aggiunge. “Ribadisco che il trasferimento dalla barella ad un letto e le sbarre di contenimento sono accorgimenti adottati dopo la caduta e in quel momento la diagnosi era polmonite e non lesione tumorale, come dopo accertato”. Insomma, le accuse restano tutte sul tavolo. “Saranno la Magistratura e lo Stato, a cui ci siamo rivolti, a fare luce su quanto incresciosamente avvenuto all’interno di una struttura sanitaria pubblica. Con un legale, stiamo agendo in ogni sede per tutelare mia madre. E mi riservo il diritto di rendere pubblico ogni dettaglio sulla qualità dell’assistenza che sta ricevendo in questi giorni di degenza. Prendo atto che ai familiari care giver non è consentito l’accesso. Mi pare un fatto grave, non umano verso i degenti anziani”.

 

Potrebbe interessarti