Olimpiadi, Matteo verso Parigi senza paura. “Si scende in pista e si va più veloce possibile”

Compirà domani 22 anni il velocista siracusano Matteo Melluzzo. Come regalo di compleanno si è preso un viaggio per Parigi, destinazione Olimpiadi. Concluso il raduno delle staffette azzurre, conta i giorni da qui all’otto agosto quando lo vedremo in pista come primo frazionista della 4×100 che vuole confermare l’oro di Tokyo dopo aver portato a casa nelle settimane scorse il titolo europeo. “Mi sento molto tranquillo nell’affrontare la manifestazione più importante per un atleta. So che sto molto bene fisicamente e mentalmente e questo mi da tranquillità”, racconta raggiunto da Siracusaoggi.it.
Matteo Melluzzo è l’unico atleta siracusano in gara alle Olimpiadi. “Sinceramente non ho ancora realizzato che da oggi sono un atleta olimpico”, confida. “Probabilmente me ne renderò conto quando sarò lì al villaggio, ma so che tutte le emozioni le riuscirò a esprimere solo dopo le gare”.
Non vede l’ora di prendere posto nel villaggio olimpico, Matteo, che a Parigi sarà accompagnato dalla sua famiglia: il papà primo coach, la mamma e la sorella. “Ho visto un po’ sui social i vari video degli atleti che mostrano il villaggio e la welcome bag con tutti i gadget. Io sarò in gara giorno 8 mattina con la staffetta. Ovviamente proveremo a qualificarci per la finale di giorno 9”.
Le sensazioni, poco prima della partenza, sono buone. “Ho appena finito una settimana di ritiro staffette a Roma e devo dire che sono molto contento di come ho lavorato e di come ho approcciato la preparazione. Siamo pronti per giorno 8 agosto”.
Nessuna scaramanzia particolare, nessun rito speciale per Matteo Melluzzo che però sui social lancia un sondaggio su quale sia l’esultanza preferita: gladiatore come a Roma o Naruto come agli assoluti? “Però non parlo mai della gara con nessuno, perché voglio evitare di caricarmi di pressioni o aspettative. Si scende in pista e si va più forte possibile”. Ecco la ricetta di Melluzzo.
Le Olimpiadi coronano una stagione personale memorabile. “Direi perfetta, perché ho raggiunto tutti gli obiettivi che mi ero prefissato. Adesso abbiamo l’opportunità di renderla leggendaria…”. Si, la scaramanzia non appartiene a Matteo. Bene così. Si scende in pista e si va più forte possibile.
Da Siracusa cresce il tifo attorno al velocista cresciuto nella Milone con il papà Gianni come coach e ora fisso nel giro della velocità azzurra con Di Mulo. “Credo che da Siracusa mi seguiranno in tanti. Spero di regalare grandi emozioni a tutta la città”, dice d’un fiato. Avere un proprio rappresentante nella manifestazione sportiva per eccellenza è motivo di orgoglio. Distrattamente, c’è ne dimentichiamo alle volte. Forza Matteo, siamo fieri di avere un concittadino alle Olimpiadi.