Operazione Asmundo, Carta: “Pressioni mafiose? Melilli ha mostrato di saper scegliere”

Si trova ai domiciliari Pippo Sorbello, nel 2022 candidato sindaco di Melilli e principale oppositore del poi rieletto Giuseppe Carta. L’attuale primo cittadino raccolse il 75% dei consensi e nella sola frazione di Villasmundo addirittura oltre il 90% dei consensi. Proprio attorno alla frazione melillese ruotano le indagini dei Carabinieri che hanno portato all’operazione Asmundo, con blitz all’alba. Dodici persone arrestate per mafia, tra loro anche l’ex assessore regionale Sorbello.
“Apprendo dalla stampa che nelle elezioni del 2022 ci sarebbe stata una struttura criminale attiva contro di me. L’ampia percentuale con cui però i melillesi mi hanno scelto significa che questa popolazione di cui mi onoro di essere sindaco è sana e non cede a pressioni”, commenta Giuseppe Carta su FMITALIA.
“Mi fa un effetto strana commentare notizie di questo tipo. Se quanto leggo verrà confermato – prosegue – significherebbe che c’era qualcuno pronto a muoversi con metodi illegali e questo mi inquieta e mi preoccupa. tutti abbiamo una famiglia, dei figli. Vi confido che ci sono le condizioni anche per avere un pizzico di paura. Quello che sento di dire è che io mi affido anche questa volta alla magistratura”, prosegue il sindaco di Melilli.
Quella del 2022 fu una campagna elettorale particolarmente accesa, cruda. “I melillesi hanno saputo salvaguardarsi, senza dare possibilità a nessuno di viziare il risultato elettorale che è espressione della volontà dei miei concittadini di stare dalla parte buona”.
La voce di Giuseppe Carta piega verso l’emozione quando parla della sua famiglia. “Devo ringraziarla perchè in quei momenti importanti mi è stata vicina, senza credere alle illazioni. Supportandomi sempre. Con coscienza, ho tenuto duro perchè la verità emerge sempre. Il 97% con cui Villasmundo mi ha premiato vuol dire che i melillesi hanno saputo distinguersi, senza piegarsi a queste presunte pressioni e accordi di cui si parla nelle indagini”. Carta di ferma, interrotto da un nuovo singhiozzo che tradisce il suo sentimento. “Scopro cose contro di me che, da una parte, mi fanno stare male; ma dall’altra capisco anche quante cose importanti abbiamo fatto”.
Viene naturale chiedersi se a Melilli vi fossero stati sospetti, sentori prima del blitz. “Vivo a Melilli, i fatti
contestati girano attorno a Villasmundo e in una zona piuttosto periferica di un territorio molto esteso”, psiega il sindaco Carta. “No, non avevo sentore”.
Ai domiciliari, come detto, si trova il suo principale oppositore, Pippo Sorbello. “Non mi va di parlare di un avversario politico”, taglia corto. “In campagna elettorale ho detto quello che pensavo, ho fatto vedere video di persone con cui andava in giro. La cosa importante è che lo Stato c’è, esiste e noi dobbiamo stare dalla sua parte, dalla parte della legalità. Per il resto, saranno i giudici a valutare. A tutti dico, state sereni. Melilli è protetta dalle forze dell’ordine”.