Ostello per braccianti stranieri a Cassibile, le reazioni: politica soddisfatta, la Cgil infuriata
Commenti e reazioni della politica e dei sindacati siracusani dopo l’inaugurazione dell’ostello per braccianti stranieri, a Cassibile. Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, parla di “giorno importante perché mettiamo le basi per un modello nuovo che dopo trent’anni ci consente di ridare dignità ai lavoratori stagionali. Lo scorso anno avevo promesso ai cassibilesi che non si sarebbe formata un’altra baraccopoli: così è stato e in più abbiamo creato, per Cassibile e per la città tutta, un’ampia area attrezzata di protezione civile. Tutto ciò era tutt’altro che scontato ed è stato possibile solo grazie a un’efficace collaborazione istituzionale, in primo luogo con la Prefettura e le forze dell’ordine, la Regione siciliana, i ministeri dell’Interno e del Lavoro, e con i tanti soggetti che hanno accettato di sedersi attorno a un tavolo per dare al problema una soluzione nel segno della legalità e del rispetto del lavoro e delle persone”.
Per il prefetto Giusi Scaduto, “il progetto che oggi prende il via rappresenta l’inizio di un importante percorso che spero possa arricchirsi presto di nuovi partner, anche attraverso la stipula di un protocollo d’intesa fra tutte le parti coinvolte che, da un lato, favorisca l’incontro fra domanda ed offerta di manodopera e, dall’altro, impegni le aziende della filiera agricola ad assicurare un’idonea soluzione alloggiativa agli stagionali, nel pieno rispetto della dignità del lavoratore e dei suoi diritti, nonché di ogni altro obbligo di legge”.
Il dg dell’Asp di Siracusa, Salvatore Lucio Ficarra, sottolinea che “l’apertura dell’Ostello per lavoratori stagionali a Cassibile segna l’avvio di importanti iniziative volte alla tutela della salute grazie alla partecipazione dell’Azienda, in qualità di partner, al progetto di integrazione Sanitaria innovativa multilivello, con l’obiettivo di favorire la prevenzione e la cura della salute, in particolar modo in relazione alle patologie dermatologiche e sessualmente trasmissibili della popolazione immigrata in collaborazione con il Comune di Siracusa e IFO (Istituti Fisioterapici Ospitalieri) di Roma il cui referente è il professore Morrone del San Gallicano”. Poi ha aggiunto che “l’impegno dell’Azienda è rivolto a rafforzare la prevenzione attraverso un miglioramento della fruizione dei servizi sanitari offerti a livello provinciale per la prevenzione, diagnosi e cura delle patologie individuate, perseguita grazie ad una riduzione delle barriere di accesso, di natura tanto organizzativa che culturale, alla fruizione di tali servizi. Il progetto si prefigge, altresì, di sviluppare un approccio innovativo tra Azienda sanitaria di Siracusa e il Comune, attraverso la sperimentazione di un modello organizzativo innovativo che consenta una governance multilivello”.
“Quello che parte oggi da Cassibile – ha detto la dirigente generale Immigrazione del Ministero del Lavoro, Tatiana Esposito – è un piano operativo supportato da importanti risorse. Sono tante le azioni concrete che accompagnano l’apertura di questo campo che potrà funzionare solo grazie alla collaborazione tra tutti i soggetti presenti oggi. Anche il Recovery Plan rappresenta, per questo settore, una grande opportunità. Il Piano che si avvia verso Bruxelles, infatti, prevede una linea specifica di intervento per restituire dignità ai lavoratori stagionali”.
Per Lealtà&Condivisione, si è trattato di “un importante risultato dell’impegno dell’amministrazione comunale per sottrarre decine di lavoratori a condizioni indegne di una comunità civile. Per la prima volta, dopo decenni di incuria, molti braccianti, in gran parte extracomunitari, avranno un tetto, un pasto caldo, trattamenti sanitari, e non saranno costretti a improvvisati e fatiscenti ripari di fortuna, o a confidare sulla meritoria assistenza delle organizzazioni di volontariato e di Padre Carlo D’Antoni”. Lealtà&Condivisione che rivendica il fondamentale contributo di Giovanni Randazzo, prima, e Rita Gentile, poi. “Molto rimane da fare, per rendere pienamente agibile il campo, sottrarre i lavoratori alle maglie del caporalato, superare le riserve dei residenti. Un traguardo possibile solo se convintamente perseguito da tutti, istituzioni e società civile, attraverso una indispensabile opera di concertazione che interpella la responsabilità primaria degli imprenditori, contempla il riconoscimento del ruolo imprescindibile dei sindacati, il coinvolgimento dei residenti”, le parole di Guglielmino (L&C).
La Cgil alza la voce a causa dell’allontanamento di propri rappresentanti, “presenti pacificamente all’inaugurazione al solo scopo di testimoniare e partecipare all’importante obiettivo raggiunto e aggredita violentemente da chi si riteneva istituzionalmente legittimato ad esserci”, le parole del segretario Alosi. In realtà, la presenza del sindacato favorevole all’insediamento proprio accanto al presidio dei residenti contrari alla struttura è stato letto come un gesto di provocazione. “Quanto accaduto costituisce un elemento di tensione sociale gravissimo che non può non interrogare la responsabilità delle massime istituzioni, peraltro presenti all’inaugurazione. Nel ricordare che la Cgil con tutte le sue articolazioni categoriali e confederali, è stata fra i promotori del percorso di realizzazione del Villaggio attraverso un impegno costante negli anni in termini di collaborazione, costruzione di percorsi e solidarietà piena e concreta nei confronti dei lavoratori immigrati, si sottolinea che il violento episodio di oggi è già all’attenzione della Cgil nazionale”.