Ottant’anni fa lo Sbarco Alleato in Sicilia: commemorazioni a Pachino, Avola e Siracusa

 Ottant’anni fa lo Sbarco Alleato in Sicilia: commemorazioni a Pachino, Avola e Siracusa

A distanza di ottant’anni esatti, sulle spiagge di Funni i varchi e di Marzamemi, a Pachino, commemorazione dei caduti durante l’Operazione Husky, lo sbarco alleato del Secondo conflitto mondiale . E proprio da Pachino è iniziato il primo Wrap (Walking for Remembrance & Peace), il cammino che segue il percorso di marcia canadese del 1943, fino ad Adrano, intervallato da manifestazioni e commemorazioni nei diversi luoghi: l’iniziativa è nata nel 2013 dal lavoro del fondatore, Steve Gregory .
“Oggi celebriamo questo anniversario – ha detto -, era importante essere presenti a Pachino, e da qui avviare il nostro cammino che dopo oltre trecento chilometri ci porterà ad Adrano. Marciano con noi, senatori, ex militari e tanti volontari, anche alcuni nipoti di chi nel 1943 sbarcò in Sicilia”. E quest’anno stanno partecipando decine di canadesi che scoprono i luoghi dove i nonni combatterono e, in alcuni casi, persero la vita. Inglesi e canadesi persero infatti circa 3mila uomini, e gli americani 2700, italiani ne caddero 4500 (116 mila prigionieri e 30mila feriti) e i tedeschi contarono 4300 morti (e 13.500 feriti). Un suonatore di cornamusa ha suonato il “Silenzio” al fianco dell’inno italiano e dell’inno canadese.
“Commemoriamo i caduti, senza distinzione di bandiera, uomini che donarono il loro bene più grande, la vita, perché potessimo oggi vivere in pace – dice il generale di Divisione Maurizio Angelo Scardino, comandante dell’Esercito in Sicilia – Abbiamo un debito nei loro confronti, e lo paghiamo ricordandoli. Perché questi eventi non si ripetano mai più in futuro”.
Gaetano Alagona racconta come il padre diciassettenne riuscì a salvarsi, offrendo un grappolo d’uva agli alleati che lo avevano scambiato per un militare imboscato. “Capirono che era un ragazzino che si stava nascondendo per paura e chiesero acqua da bere. Mio padre raccontava che mettevano delle pasticche per disinfettare ogni liquido”. Il professor Carmelo Pisana, ricorda invece che nel 1973 giunse a Pachino tale capitano Montgomery che cercava il luogo dove era sbarcato con le truppe trent’anni prima. “Volle percorrere tutta la costa e si fermò a Porto Ulisse, riconoscendo con grande emozione la spiaggia. E mi raccontò che qui usò la pistola per l’unica volta nella sua vita, un colpo in aria per allontanare donne e bambini che si affollavano quando i militari canadesi cominciarono a distribuire cibo alla popolazione”.
Dopo le commemorazioni di Pachino e la visita ai cimiteri militari di Catania e Siracusa (il terzo, e più grande, è quello di Agira dove riposano i caduti canadesi), il gruppo canadese ha iniziato la marcia. La prossima tappa pubblica sarà domenica (16 luglio) a Caltagirone dove si ritroveranno i rappresentanti dei contingenti americano, inglese e canadese: la cittadina fu infatti l’unica ad essere toccata dai tre contingenti.
Ad Avola, intanto, questa mattina commemorazione dei caduti dello Sbarco alleato nei pressi della rotonda sul mare. “Nel punto dell’avvenimento di 80 anni fa – ricorda il sindaco Rossana Cannata – ci siamo uniti alla preghiera con la deposizione di corone in memoria dei caduti e alla riflessione mondiale sui valori della pace e della sicurezza”. Oltre all’amministrazione comunale, erano presenti il generale di divisione, Maurizio Angelo Scardino, comandante dell’Esercito in Sicilia; l’ambasciatore della Gran Bretagna in Italia Rt hon. Edward Llewellyn OBE, Dli Chairman Chris Lawton, Major General Jez Bennett CBE e le autorità militari.
Con il presidente dell’associazione Lamba Doria, Alberto Moscuzza, è stato poi ricordato con le famiglie il sacrificio e il coraggio dei concittadini avolesi.
A Siracusa, passeggiata con rievocazione ieri alla Fanusa mentre sera al Pantheon cerimonia per i ricordare tutti i caduti.

 

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