Zona industriale, precisazioni di Intertek Italia dopo lo sciopero degli ex Ambiente spa

In merito allo sciopero di alcuni lavoratori della zona industriale dello scorso 7 aprile, Intertek Italia fornisce alcune precisazioni. L’azienda “si è aggiudicata l’appalto di Isab Srl relativo a campionamento, misura serbatoi e
trasporto campioni, subentrando all’uscente azienda Ambiente Spa, attuale datore di lavoro dei lavoratori oggetto della vertenza sindacale. Intertek Italia – si legge nella nota – seppur disponendo di dipendenti locali con esperienza decennale relativa ai lavori aggiudicati con tale appalto, ha presentato formale proposta di assunzione ai dipendenti in forze ad Ambiente SpA ed ha avviato una trattativa con i sindacati. Nonostante l’attuale situazione di emergenza relativa al Coronavirus, Intertek ha continuato a ribadire la volontà di dare continuità lavorativa al personale, venendo incontro alle richieste dei suddetti sindacati nella loro quasi totalità”.
Per soddisfare al 100% le aspettative occupazionali, l’azienda “in sede di trattativa, ha suggerito ai sindacati di confrontarsi direttamente con Ambiente Spa, pur rendendosi disponibile a vagliare opportunità con la propria rete di fornitori. I sindacati non hanno accettato tali proposte e sono rimasti fermi sulla loro posizione iniziale”.
Intertek Italia è una multinazionale nel settore Testing, Ispezioni, Certificazioni ed è presente in Italia dal 1984 ed in Sicilia può contare su un organico di una quarantina di dipendenti.




Siracusa. Droga, marijuana in tasca e hashish in casa: arrestato presunto pusher

I Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Siracusa, a seguito di una specifica attività volta al contenimento della diffusione del virus “covid-19”, per la verifica dell’osservanza delle prescrizioni contenute nei decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, hanno tratto in arresto in flagranza di reato Alan Modica, siracusano di 47 anni,  disoccupato, pregiudicato.
Nello specifico,l’uomo è stato controllato mentre, alla guida della sua autovettura, si aggirava per le vie cittadine senza un giustificato motivo. I Carabinieri, durante il controllo hanno avvertito un forte odore di marijuana e, per tale motivo, lo hanno sottoposto a perquisizione personale. In tasca, una busta di cellophane contenente circa 50 grammi di marijuana.
La perquisizione è stata quindi estesa anche alla sua abitazione ,dove sono stati rinvenuti ulteriori 26 dosi di hashish e diverso materiale per il confezionamento.
L’arrestato, accompagnato presso i locali della Compagnia Carabinieri di Siracusa, ultimate le formalità di rito è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari presso la propria abitazione, come disposto dalla locale Autorità Giudiziaria è sanzionato in quanto non rispettava le norme previste dai sopramenzionati decreti e si aggirava per le vie cittadine senza alcun valido motivo, comprovata urgenza o motivo di salute.
L’udienza di convalida dell’arresto, a seguito delle misure volte ad evitare la diffusione del Covid-19, è stata svolta in videoconferenza presso la sede del Comando Provinciale Carabinieri di Siracusa-




Augusta verso un nuovo sistema fognario: affidati i lavori di realizzazione

Un nuovo sistema fognario e depurativo ad Augusta per cancellare l’infrazione comunitaria che pende sull’agglomerato: partirà formalmente nelle prossime settimane la progettazione degli interventi chiamati a ridisegnare la gestione delle acque reflue nell’area in provincia di Siracusa. La gestione dell’intervento è in capo al Commissario Straordinario Unico per la Depurazione Enrico Rolle, perché tra quelli necessari a superare la sanzione pecuniaria conseguente alla condanna della Corte di Giustizia Europea (C-565/10) verso l’Italia per il mancato trattamento delle acque reflue urbane. Il Commissario, attraverso la Centrale di Committenza Invitalia e con il supporto tecnico di Sogesid, ha portato a termine la gara per l’affidamento della progettazione esecutiva, la direzione dei lavori e coordinamento della sicurezza, per l’importo di 2,5 milioni di euro. Dopo la stipula del contratto e in coerenza con le prescrizioni impartite dai provvedimenti governativi e regionali sull’emergenza coronavirus, potranno partire le attività.”Abbiamo deciso – spiega il Commissario Rolle – di razionalizzare i dodici interventi inizialmente previsti in varie parti della città in un’unica azione integrata per affrontare in un’unica visione d’insieme l’infrazione europea e superarla il prima possibile. Varie parti della città – prosegue il Commissario – saranno interessate da questo importante lavoro, secondo un Masterplan definito che prevede il completamento della rete fognaria e il collettamento all’impianto di depurazione nell’area di Punta Cugno, dove sarà realizzato un nuovo impianto cercando di recuperare le opere civili già realizzate”. E’ risultato vincitore della gara il raggruppamento composto da: C. & S. Di Giuseppe Ingegneri Associati s.r.l. socio unico, IA.ING. s.r.l. , ARTEC Associati s.r.l. , Studio di Ingegneria Isola Boasso & Associati s.r.l. , Altene Ingegneri Associati , Engeo associati – Engineering & Geology , TBF+Partner AG , dott. ing. Giuseppe Siligato , Idroter di Lo Presti Marco Rosario , dott. Archeologo Eugenio Donato.




Siracusa. Emergenza sanitaria, Pesca in ginocchio: "Subito lo stato di calamità naturale"

La richiesta di stato calamità naturale e l’applicazione del fondo di garanzia.
Confcooperative Siracusa sposa in pieno e rilancia la posizione espressa da Fedagripesca di Confcooperative Sicililia che, per voce del suo presidente Accetta, chiede al Governo Regionale di rifinanziare, in sede di approvazione della legge di stabilità, il Fondo di solidarietà regionale della pesca e dell’acquacoltura.
L’intervento – che riveste carattere d’urgenza – è necessario per destinare risorse alle imprese di pesca ed ai relativi equipaggi, anche delle acque interne e alle imprese dell’acquacoltura colpite da calamità naturale del Coronavirus, il “COVID 19”.
Questa dunque la richiesta fatta da Fedagripesca di Confcooperative Sicilia ed inviata in una nota indirizzata al Presidente della Regione Siciliana nella quale chiede uno stanziamento da destinare alla copertura dell’articolo 39 della legge regionale 20 giugno 2019, n.9 (Gurs n.30 del 28/06/2019) per sostenere imprese di pesca a pescatori.
“Abbiamo inoltre chiesto al Governo Regionale – aggiunge Nino Accetta – che i fondi strutturali, siano essi ancora da impegnare o anche impegnati ma ancora non spesi, possano essere destinati al rilancio del settore una volta finita l’emergenza”; non sarà semplice rimettere in piedi un settore tanto importante per l’economia Siciliana quanto colpito nell’ultimo decennio da una disastrosa crisi strutturale.
“E’ necessario affrontare urgentemente lo stato di calamità naturale del settore – conclude Nino Accetta – per individuare possibili soluzioni per il rilancio dell’intero comparto; per questo abbiamo chiesto l’immediata convocazione della Commissione Consultiva Regionale della Pesca. ricordiamo che il comparto nonostante la profonda crisi annovera ancora oggi quasi sei mila pescatori con tre mila unità da pesca e un indotto di svariate migliaia di lavoratori”.
“Confcooperative Siracusa – commenta il presidente, Enzo Rindinella – sposa in toto la posizione espressa da Fedagripesca , ritenendo che sia urgente avviare tutte le azioni che possano consentire il rilancio del comparto per far fronte a quella che, oltre ad essere un’emergenza sanitaria, è certamente e unanimamente riconosciuta come emergenza economica”.




Ponte di Pasqua: controlli potenziati a Priolo, sguardo puntato sulla zona industriale

Potenziati i controlli, in occasione delle imminenti festività pasquali, finalizzati al rispetto delle misure di contenimento del contagio da COVID-19. Il Sindaco, Pippo Gianni, ha lanciato un appello a tutti i cittadini, invitandoli al buon senso e a non uscire da casa.
“Anche a Priolo – ha fatto sapere il Comandante della Polizia Municipale, Pippo Carpinteri – a partire da oggi e nei giorni di Pasqua e Pasquetta, saranno effettuati servizi specifici di controllo del territorio. La cabina di regia sarà assicurata dalla Questura di Siracusa, che ha emesso una apposita ordinanza e si occuperà del coordinamento tecnico. I controlli sono stati potenziati con l’obiettivo di far rispettare le misure anti-contagio”. Sarà pertanto assicurato un servizio continuo di controllo del territorio tra le forze di Polizia di Stato, Stradale, Ferroviaria e di Frontiera, in concorso con Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Municipale, Capitaneria di Porto di Siracusa e Augusta, Corpo Forestale. A Priolo Gargallo, così come da nota inviata al Sindaco Gianni dal Prefetto di Siracusa, le zone maggiormente attenzionate saranno la Ex S.S. 114, e in particolare l’ingresso Isab Sud, nei pressi dell’ex hotel Le Palme e l’ingresso di Marina di Priolo, vicino la ex SI.TE.CO. E ancora via Montagna, ingresso contrada Talà, rotonda angolo via Gramsci e infine la S.P. Priolo-Floridia, nei pressi della SICS.
”Sull’arenile di Marina di Priolo – ha fatto sapere il primo cittadino – sarà assicurato uno specifico servizio di vigilanza da parte della Capitaneria di Porto, per verificare il rispetto delle prescrizioni contenute nei Decreti governativi, con particolare riguardo al divieto di assembramenti che si potrebbero verificare sulla nostra spiaggia. Il personale del Corpo Forestale – ha concluso il Sindaco Gianni – vigilerà nelle aree della riserva naturale”.
Analoghi servizi di controllo saranno effettuati in tutti i comuni della provincia.




Uova di Pasqua ai bimbi, colombe agli anziani, spesa agli indigenti: regalo dei carabinieri

I Carabinieri del Comando Provinciale di Siracusa dall’inizio dell’emergenza sanitaria stanno svolgendo un’intensa azione sul territorio per garantire il rispetto delle disposizioni e contrastare la diffusione del Coronavirus.

La giornata delle pattuglie dell’Arma non è fatta però di soli controlli, bensì anche e soprattutto di concreta vicinanza alla popolazione.

I Carabinieri in queste settimane stanno infatti informando sulla corretta interpretazione delle regole sulla limitazione di movimento, sul distanziamento sociale, sull’uso dei dispositivi di protezione individuale e stanno altresì diffondendo la conoscenza degli accorgimenti da seguire per evitare di cadere vittima dei raggiri di soggetti senza scrupoli che potrebbero approfittare delle fasce più deboli.

Molte sono state le azioni di solidarietà nei confronti della cittadinanza operate da Comandi ed appartenenti all’Arma della provincia.

A Noto, Avola e Palazzolo Acreide (SR) i Carabinieri hanno regalato uova di Pasqua ai bambini e colombe pasquali agli anziani.

È stata una gioia per i piccoli che vivono in due case famiglia di Noto e di Avola vedere l’autoradio dei Carabinieri con a bordo i Comandanti delle rispettive Stazioni. Tutti in fila dietro la vetrata d’ingresso hanno ricevuto dai militari un uovo di cioccolato ciascuno, opportunamente lasciato sull’uscio. Il saluto è stato quello classico che va di moda tra i giovani, la battuta del “cinque”, questa volta, però, attraverso i vetri della finestra. È mancato l’abbraccio fisico che certamente i bambini avrebbero voluto dagli uomini in uniforme, ma resta prioritario per tutti seguire le regole di distanziamento sociale per evitare la diffusione del COVID-19.
A Palazzolo Acreide la consegna delle uova pasquali ai bambini che vivono in situazione di disagio, è invece avvenuta utilizzando un antichissimo mezzo di “trasporto domestico”, il “panaro”: il tradizionale cesto intrecciato in vimini è stato infatti utilizzato dal Comandante della Stazione per consegnare l’uovo pasquale ad alcuni bambini affacciati al balcone di casa, che lo hanno recuperato con una corda.

Colombe pasquali sono state invece donate:

  • agli ospiti di alcune case di riposo della provincia, sempre senza tralasciare il distanziamento sociale che nei confronti dei più anziani appare oggi l’unica vera arma di difesa per salvaguardare la loro salute: i dolci doni sono stati consegnati alla responsabile della struttura, mentre gli ospiti hanno rivolto un saluto ai militari attraverso la finestra, mostrando un disegno con la scritta “andrà tutto bene”. In una di queste strutture risiede anche un collega, novantenne, ormai in pensione da anni che ha ringraziato salutando militarmente i suoi “giovani” commilitoni;
  • ai sanitari del reparto COVID e del Pronto Soccorso dell’Ospedale netino e ad Avola a quello del Reparto di Oncologia, che in questi giorni ospita l’omonimo reparto dell’Ospedale Umberto I di Siracusa, e del Pronto Soccorso.

Nel capoluogo, i Carabinieri della Stazione di Ortigia hanno donato a una parrocchia una cospicua quantità di generi alimentari, chiedendo al Parroco di consegnarli alle famiglie che ne hanno più bisogno.
Altrettanto hanno fatto i colleghi di Francofonte che, dopo aver predisposto alcune decine di pacchi spesa, hanno provveduto a consegnarle alle famiglie che stanno soffrendo la congiuntura economica. Altre Stazioni Carabinieri del Capoluogo hanno invece deciso di predisporre volontariamente dei buoni spesa, per aiutare nello stesso modo diverse famiglie che nei rispettivi territori sono in difficoltà.

I militari dell’Arma si sono altresì molto prodigati anche nell’assistenza domiciliare dei malati e dei bisognosi. Alcuni giorni fa una pattuglia del capoluogo si è portata al limite nord della provincia aretusea per ricevere da un altro equipaggio dell’Arma un farmaco da recapitare urgentemente ad una persona che si trovava, da sola, in quarantena presso il suo domicilio; altrettanto hanno fatto i Carabinieri di Pachino, consegnando a domicilio farmaci salvavita ritirati, dietro presentazione di ricetta medica, presso una delle farmacie che insistono nel territorio. Decine di mascherine donate da un privato sono state invece recapitate ad un reparto ospedaliero che ne aveva urgente bisogno.

Un’attività continua, fatta di vicinanza alla popolazione, nella quale i Carabinieri stanno operando al centro del disagio sociale, venendo ripagati da numerosi gesti e messaggi positivi che scaldano il cuore ed incoraggiano a continuare: un bambino che gioca sul balcone ed al passaggio della gazzella dei Carabinieri accenna un saluto con la mano; l’anziana donna che sorride al Carabiniere che le spinge il carrello della spesa; il cittadino in fila all’ufficio postale che ringrazia il Carabiniere per la rassicurante presenza al suo fianco.




Avola. Potenziato l'organico dei vigili urbani: 5 ausiliari sostituiranno chi è in malattia

Potenziato il numero di personale della Polizia municipale. Ad Avola, cinque ausiliari del traffico andranno ad affrontare il personale per dare supporto nell’affrontare l’emergenza Covid-19. Gli ausiliari ne svolgeranno le mansioni, impegnati in prima linea sul territorio, sostituendo gli assenti per malattia. “In un periodo come quello che stiamo vivendo – dichiara il sindaco di Avola, Luca Cannata – di emergenza sia sanitaria sia economica, non possiamo non riconoscere il valore aggiunto rappresentato dai nostri ausiliari e dalla loro appartenenza al Corpo della Polizia Municipale e profittare del loro aiuto e della loro esperienza”.I 5 ausiliari andranno a sostituire, per il periodo dell’assenza, le unità di personale che attualmente si trovano in congedo per malattia. “La battaglia che stiamo combattendo contro il Covid-19 deve essere affrontata al meglio – dice l’assessore alla Polizia municipale, Samantha Morale – con lo schieramento in campo di tutte le forze a nostra disposizione. Da qui la necessità di sostituire i Vigili assenti per malattia con personale già formato per le mansioni che andrà a svolgere”. Entrambi concordano sulla necessità di implementare le unità di personale in modo da poter svolgere al meglio i numerosi compiti attribuiti alla Polizia Municipale, alla quale in questo periodo è richiesto uno sforzo ulteriore, al fianco delle Forze dell’Ordine, per fronteggiare al meglio la straordinaria emergenza.




Sanità siracusana nella bufera, la decisione della Regione: commissione sul caso Rizzuto

Al termine di una giornata all’insegna di nuove e roventi polemiche sulla sanità siracusana, arriva la decisione della Regione. Nessuna rivoluzione in vista per i vertici dell’Asp, come eppure aveva chiesto l’amministrazione comunale con una delibera di 23 pagine. Ma è imminente l’arrivo in città di una commissione speciale d’indagine chiamata a far luce, anzitutto, sul caso Rizzuto. Fonti vicine al governo regionale confermano, domani l’ufficialità.
A comporre la commissione, quattro figure di “alto profilo tecnico-scientifico” tra cui il professor Cristoforo Pomara, ordinario di Medicina Legale all’Università di Catania. Oltre ad essere uno dei “triumviri” del covid team già inviato dalla Regione a Siracusa, a supporto della direzione dell’Umberto I, è noto soprattutto per aver fatto parte del team di consulenti della famiglia di Stefano Cucchi. Palermitano, 47 anni, vanta un curriculum d’eccellenza e non a caso è fra i 14 saggi del comitato tecnico-scientifico che affianca la Regione nell’analisi e nel contrasto dell’epidemia di coronavirus in atto.
La commissione speciale d’indagine è nominata dal governo regionale, d’intesa con l’assessorato alla Salute e sentita anche l’Asp di Siracusa. Avrà il compito principale di chiarire tutte le fasi della gestione del caso del “paziente uno”, il direttore del parco archeologico di Siracusa, Calogero Rizzuto. Dalla tempistica dei tamponi al ricovero, sono diversi i punti oscuri oggetto peraltro di una indagine della Procura dopo l’esposto del deputato regionale Nello Dipasquale. La vicenda è stata anche oggetto di un servizio d’inchiesta della trasmissione Report di Rai Tre, trasmesso lo scorso lunedì.
La decisione regionale di procedere alla “sola” nomina di una commissione d’indagine, rischia di portare ad un muro contro muro con l’amministrazione comunale di Siracusa, convinta che fossero necessari ben altri provvedimenti per riportare un clima di fiducia tra la popolazione e l’istituzione sanitaria provinciale.

foto: Cristoforo Pomara




Bordata dall'amministrazione Italia: "Musumeci commissari la sanità siracusana"

È oramai un accerchiamento. Per i vertici dell’Asp di Siracusa sono le ore più difficili. Resistere e andare al muro contro muro o fare un passo indietro? La scelta riguarda adesso Musumeci e l’assessore Razza. Ma l’ultima bordata rischia di essere la più destabilizzante.
Ad assestarla sono il sindaco Francesco Italia e la giunta comunale di Siracusa al completo. In 23 pagine di delibera di giunta chiedono ufficialmente alla Regione di commissariare la gestione dell’ospedale Umberto I di Siracusa. La formula utilizzata è quella di “rendere permanente a Siracusa la presenza del cosiddetto Covid Team, già istituito su istanza del sindaco”. La sostanza, però, è chiara: commissariare la direzione del presidio e forse anche quella sanitaria. Perché la giunta ed il sindaco Italia mettono nero su bianco come ormai sia venuta meno la fiducia verso chi rappresenta l’istituzione sanitaria nel siracusano. E allora a Musumeci ed alla Regione chiedono senza mezzi termini “ogni atto necessario all’immediato ripristino di condizioni di piena fiducia, venuta meno da parte della giunta e della cittadinanza nei confronti del sistema sanitario provinciale siracusano”. Non è un passaggio di poco conto. L’amministrazione della città capoluogo, con il supporto della popolazione, chiede nei fatti un cambio al vertice dell’Asp.
Politicamente è un atto fortissimo e coraggioso al tempo stesso. L’ultimo di una sequenza non indifferente, giocata dal sindaco Italia sul piano dell’equilibrio e del rispetto tra istituzioni che, però, a Palermo ed a Catania non hanno saputo o voluto cogliere. Impossibile ora fare finta di nulla.
E per farla completa, il sindaco e la giunta vogliono ora l’ospedale militare da campo. “Musumeci adotti ogni atto necessario per fare intervenire, così come già richiesto nel mese di marzo, la Croce Rossa Militare e l’Unuci, Sezione di Siracusa e provincia”.
Sconfessati dalla politica locale, cosa decideranno i vertici della sanità provinciale? Resistere e provare a superare la buriana oppure prendere atto del clima e della volontà popolare? Inevitabilmente sarà il presidente della Regione a fare da arbitro. Il cerino passa adesso a lui ed all’assessore Razza. Ma Siracusa è stata chiara e non ammette più soluzioni a metà.




Ezechia Paolo Reale controcorrente: "Ficarra o non Ficarra, è questo il problema?"

“E’ inutile aspettare che, con un nuovo balletto di nomine, su Siracusa piovano immediatamente copiose quantità di laboratori, reagenti chimici, tute e mascherine o vengano modificate linee guida, nazionali e regionali, sull’uso dei tamponi che si stanno rivelando sempre più inadeguate. Tutto continuerà come prima”. Ezechia Paolo Reale, leader di Progetto Siracusa, si mostra perplesso verso l’utilità di una sempre più probabile commissariamento dell’Azienda Sanitaria Provinciale. “Chi ha danneggiato l’immagine della città mostrando insensibilità verso tragedie personali e ansie collettive, che meritavano e meritano partecipazione e risposta, deve pagare il conto della propria inadeguatezza”, aggiunge con un quello che pare un riferimento a quanto visto e sentito su Report, “ma la sanità siracusana, nei suoi aspetti operativi, pur con i limiti che tutti ben conosciamo e che non risalgono certamente a ieri, non è affatto quella della quale si è voluta dare l’immagine”.
Reale analizza i dati statistici e “nonostante sia tra le città in assoluto più esposta al contagio per il grande numero di soggetti che continuano a lavorare nel polo petrolchimico più grande d’Europa, non si è verificato alcun disastro collettivo, salve le tragedie personali delle quali tutti siamo ovviamente addolorati e per le quali risponderanno i soggetti che la magistratura, eventualmente, individuerà come responsabili. Nessuno, ovviamente, può essere certo di quale sia stato il percorso del virus per giungere in cardiologia, al pronto soccorso, in oncologia e, pare, anche in geriatria e nessuno può di questo essere soddisfatto o non allarmato. Si assume per certo, però, e sarebbe un fatto certamente grave, che ciò sia dovuto alla promiscuità tra pazienti positivi al virus, o comunque sospetti tali, e sanitari che operano in reparti non covid. Io non credo a tale verità rivelata dalla televisione, idonea a creare allarme nei cittadini e sconcerto e delusione negli operatori sanitari”, dice ancora Reale.
“In un video due medici impegnati giorno e notte in prima linea all’interno dell’ospedale ed esposti in prima persona al contagio hanno mostrato i ‘percorsi e gli ambienti puliti’ ed illustrato le misure adottate e praticate per tenere isolati i pazienti positivi o anche solo sospetti. Io non sono disposto, in cambio di qualche consenso o di qualche like, a credere che quelle persone che si espongono al contagio per proteggerci hanno mentito. E sarebbe il caso di chiedersi il perché, dato che i primi a piangerne le conseguenze sarebbero loro stessi ed i loro familiari. Io mi fido del dottore Capodieci e del dottore Chiaramida e di tutti gli altri medici e infermieri che stanno lavorando in ospedale e li ringrazio per quello che fanno ogni giorno da quasi due mesi per fronteggiare l’epidemia. Sono, sino ad una molto convincente prova contraria, dalla loro parte e non dalla parte di chi critica e giudica sommariamente, seduto comodamente in poltrona, tra le mura sicure della propria abitazione e, magari, riveste ruoli istituzionali che l’avrebbero obbligato a evidenziare molto prima le criticità che oggi lamenta a favore di telecamera ed a porvi rimedio”, la riflessione di Ezechia Paolo Reale.
“Domani valuteremo successi ed insuccessi, impegni concreti e passerelle, senza essere costretti ad assistere, nel pieno dell’epidemia, allo spettacolo che sta caratterizzando queste difficili giornate, tra, da un lato, imbarazzanti sgomitate per ottenere la prima fila davanti al patibolo di un potente di chi, sino a ieri, magari faceva la fila nella sua segreteria e, dall’altro, il consueto e squallido scarica barile di chi ha responsabilità primarie nella gestione dell’emergenza e coglie l’occasione mediatica per nascondere la propria incapacità ed i propri limiti”.