Palaindoor a rischio, l'assessore Gibilisco: "Per salvare il progetto, lo spostiamo alla Pizzuta"
E’ corsa contro il tempo per salvare i due milioni di euro (del Pnrr) con cui è stata finanziata la realizzazione di un palazzetto dello sport all’interno del camposcuola Di Natale, a Siracusa. I tempi sono strettissimi – la procedura di gara va conclusa entro fine luglio – ed i problemi si sono però moltiplicati, dopo la presa di posizione dell’Osservatorio Regionale per la Qualità del Paesaggio secondo cui quel tipo di costruzione, lì dove è stata immaginata, è inammissibile.
Stop a tutta la procedura? No, la linea di Palazzo Vermexio cambia e la spiega l’assessore allo sport, Giuseppe Gibilisco, campione del mondo di salto con l’asta e sponsor principale di questo progetto che – sin dalle prime battute – ha incontrato resistenze e critiche, soprattutto sulla tutela paesaggistica ed il vincolo “alleggerito” dalla Regione per consentire la realizzazione.
“Probabilmente delocalizzeremo il progetto alla Pizzuta, vicino alle scuole. In modo da rafforzare l’idea di maggiori servizi per i giovani, la scuola ed il tempo libero. E’ l’unica soluzione praticabile perchè una riperimetrazione del parco archeologico sarebbe un azzardo, nei tempi e negli esiti”, rivela Gibilisco a SiracusaOggi.it. “E poi una riperimetrazione aprirebbe davvero spazi per interessi terzi, in un’area che abbiamo sempre inteso come vincolata. Abbiamo rispettato il vincolo del 1951, scritto da Bernabò Brea, che ben spiegava come l’area su cui sorge il camposcuola dovesse essere destinata unicamente ad attività sportiva, consentendo costruzioni per un decimo dell’estensione e con altezza massima di 12 metri. Il nostro palaindoor è alto 8,5 metri e non supera di un grammo l’indice di edificabilità”, prosegue l’assessore allo sport. “Quanto al vincolo paesaggistico, è vero che vige la tutela 3 ma il professor Trombino ha spiegato bene perchè scenda a 1 in presenza di un progetto di pubblica utilità, come un palazzetto per lo sport”.
Il richiamo dell’Osservatorio costringe però il Comune di Siracusa a rivedere i piani. Con il rischio di perdere il finanziamento e lo stesso palaindoor. Il senno di poi porta a chiedere se non sarebbe stato meglio, allora, cambiare rotta non appena i primi ostacoli si sono palesati. “E perchè avremmo dovuto farlo? La casa dell’atletica leggera a Siracusa è il camposcuola Di Natale. Dalle indagini geologiche in avanti, tutto quello che doveva essere fatto, lo abbiamo fatto. Ma sapete che sotto al camposcuola passa, a pochi metri di profondità, un canalone in cemento armato? Lo dico per quanti paventano l’esistenza di chissà quali beni archeologici là sotto. Non c’è nulla, niente. Solo accanimento contro ogni possibilità di miglioramento, a prescindere”, ruggisce Gibilisco.
La tesi dell’assessore è che tutto a Siracusa debba restare sempre uguale, nei secoli dei secoli, per non attirare contrarietà. Ma un città cresce e deve vivere il suo tempo, migliorare e fare anche passi avanti sulle differenze. “Non lo so, forse ci sono persone che odiano Siracusa, odiano lo sport, odiano i giovani. Mi crede che ancora non capisco perchè tanto astio? Mica era il mio palaindoor, a me non serve, la mia carriera è finita. E’ della città. Volevo solo che non succedesse ad altri quello che è accaduto a me che a sedici anni ho dovuto fare le valige ed andare via per riuscire nel mio sogno”.
L’amarezza e lo scoramento rischiano di far naufragare definitivamente il progetto? “Ora tutto è più difficile. Ma io sono uno sportivo, metto in conto la delusione e devo trasformarla in benzina per fare meglio. Lavoro con con passione. Questo palaindoor lo dobbiamo a chi vuole una Siracusa migliore, anche attraverso lo sport. Ci lamentiamo delle carenze, ma poi c’è chi cerca di fare in modo che non si cresca. Al camposcuola o alla Pizzuta, ce la faremo”.
Ma è possibile mantenere il finanziamento cambiando il progetto, quanto meno nella parte relativa all’area su cui verrà realizzato? “Intanto abbiamo bisogno di un parere del Coni. E poi altre comunicazioni relative all’asse di finanziamento”, dice sintetico l’assessore Gibilisco. “I tempi sono strettissimi. Entro giugno avviare la gara, entro fine luglio chiudere la procedura…”.