Parapiglia tra genitori durante la partita di pallamano dei figli, due turni a porte chiuse

 Parapiglia tra genitori durante la partita di pallamano dei figli, due turni a porte chiuse

Parapiglia durante una gara di pallamano, alla Palestra Akradina. Uno scontro in campo, poi qualche parola di troppo da parte dei genitori presenti in tribuna. Ed è stato il caos. E’ accaduto tutto sabato scorso, durante la partita di Serie B tra Aretusa e Scicli. Nelle immagini, riprese da un telefonino, si vedono alcuni giocatori venire a contatto e dalla tribuna scendono sul parquet anche i genitori che assistevano al match, spostando transenne e spintonandosi. C’è voluto qualche minuto per riportare la calma e riuscire a chiudere l’incontro.
L’accaduto non è passato inosservato. E l’amministrazione comunale è intervenuta con un provvedimento che ha imposto alla società siracusana due giornate a porte chiuse. “Brutto quello che è successo. Non potevamo non intervenire”, spiega l’assessore allo sport Giuseppe Gibilisco, amareggiato per l’episodio in uno sport solitamente considerato tranquillo. “Accettiamo la punizione anche se crediamo di avere fatto tutto il possibile per non fare degenerare la situazione”, spiega il presidente dell’Aretusa, Placido Villari. Ai genitori dei ragazzi tesserati per la sua società sportiva ha inviato una comunicazione secca: “se succede di nuovo, ritiro tutte le squadre dai campionati”. In un primo tempo, la “punizione” pensata dal Comune di Siracusa era stata più radicale: tutta la stagione a porte chiuse. Poi, dopo un incontro e un’attenta analisi dell’accaduto, è stato rivisto il provvedimento, riducendo a due turni la chiusura delle porte della Palestra Akradina. Una punizione che l’Aretusa finisce di scontare oggi pomeriggio, per poi tornare dal fine settimana prossimo alla normalità. “I genitori facciano i genitori…”, si lasciano sfuggire dallo staff della società chiamata a pagare per colpe non sue. “Ripeto, accetto la punizione. Però non c’è stato nessun danneggiamento, niente panchine divelte, auto distrutte, città a ferro e fuoco. Un parapiglia di alcuni minuti, poi ricondotto alla calma…”, chiosa Villari. E le parole sembrano un riferimento diretto al post gara tra Siracusa ed Acireale, con gli scontri tra facinorosi tra le vie di Siracusa.

 

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