Parcheggiatori abusivi e Parco Robinson, il dilemma: legalità da tutelare o illegalità tollerata?
Come è diventato complicato dare un segnale di legalità a Siracusa. Due le vicende emblematiche: la presenza invasiva di parcheggiatori abusivi attorno all’area archeologica della Neapolis e il caso del parco Robinson di Bosco Minniti. Comune denominatore delle due situazioni, la triste impressione che Siracusa abbia abdicato alla sua “sovranità”, cedendo porzioni e funzioni a chi è più furbo o più forte.
Chi fa rispettare ordine e decoro? Perchè non si riesce con la sola autorità e autorevolezza delle divise a risolvere quelli che, ormai, sono due conclamati problemi?
Verrebbe da tirare in ballo la Prefettura, che pure si è spesa con un’azione di coordinamento sui fenomeni abusivi. Faccia sentire con autorità la voce e la presenza dello Stato. Inviti o disponga interventi per far si che l’opinione pubblica siracusana capisca che è la legalità ad essere tutelata e non l’illegalità tollerata.
Le soluzioni non appaiono così complicate. Tre o quattro parcometri piazzati alla Neapolis, ad esempio. Oppure l’affissione di cartelli in italiano ed in inglese per spiegare come si paga il posteggio. Perchè, in effetti, i parcheggiatori abusivi offrono (con tutte le specifiche del caso, per carità) quasi un “servizio” al turista che arriva e non sa come deve comportarsi, perchè informazione non c’è. E se davvero vogliono mettersi in regola gli stessi abusivi, si trovi un sistema che consenta loro la costituzione in cooperativa e la partecipazione ad un bando o ad una manifestazione di interesse.
Quanto al parco Robinson di Bosco Minniti, è ormai terra di nessuno. Consegnato ai peggiori istinti di chi crede di poter fare qualunque cosa in quella che dovrebbe essere una zona a beneficio della collettività. Furti a ripetizione, di qualsiasi cosa. Persino le pesanti recinzioni in ferro. E danneggiamenti, vandalismi, furberie e soprusi vari. Senza che ormai alcuno si scandalizzi o provi ad invertire il trend. Extraterritorialità. Una vergogna. Un presidio fisso per contrastare tutte le azioni contrarie alla legge sarebbe indicato. Vigilanza e repressione costante.
Qualcuna della Autorità risponda ad una semplice domanda: in questa città valgono ancora e dappertutto le regole civili?