Parcheggio Talete imbiancato, primo stadio dei (contestati) lavori di “abbellimento”

 Parcheggio Talete imbiancato, primo stadio dei (contestati) lavori di “abbellimento”

Sono cominciati i lavori per il restyling del prospetto del parcheggio Talete. Il poco amato “casermone” in cemento prova a rifarsi il look, almeno esternamente. Un intervento pubblico presentato nei mesi scorsi e per settimane al centro di un dibattito acceso e due ricorsi per chiedere lo stop dell’annunciato progetto.
Nei giorni scorsi, sono stati avviati i primi lavori che hanno riguardato anche la ringhiera, la posa di nuove piante con annesso impianto di irrigazione. La facciata, su cui è stata stesa una prima mano di bianco sul grigio cemento, è stata così preparata per la nuova vernice artlite (secondo la scheda tecnica riduce inquinamento aria, ndr), color pietra di Siracusa. Dopodichè si procederà come da progetto, inclusi gli insert in corten.

I lavori sono stati sempre difesi a spada tratta dal Comune di Siracusa, nonostante le forti contrarietà dell’opinione pubblica. Progettista dell’intervento è Giuseppe Stagnitta. L’intervento di ‘abbellimento’ è “un’opera semplice e leggibile: il verde è spina dorsale dell’intero progetto, mentre i pannelli in corten, come in una partitura musicale, cambiano la visione prospettica di questo tozzo e sgraziato edificio. Questo non è mascherare, ma è frutto di un ascolto attivo e costruttivo del e per il territorio”, raccontava alcuni mesi fà su FMITALIA il progettista.
Giuseppe Stagnitta svela poi altri dettagli. “Utilizziamo rampicanti autoctoni collocati nel belvedere superiore, all’interno delle fioriere esistenti che saranno bagnate con un sistema di irrigazione a goccia con timer, rampicanti sostenuti da un sistema in corde e bitte. Nessun consumo di energia”. Costo totale dell’intervento, 56mila euro.
Rimangono le perplessità di singoli e associazioni, su tutti il Comitato Levante Libero. “Il Comune di Siracusa prosegue nella sua insensata opera di mantenimento dell’orribile tettoia; spatola e pennello su un ammasso di ferri e calcestruzzo invece di progetti di liberazione e rinascita del lungomare di Levante”, la posizione del Comitato che da mesi chiede – inascoltato – incontri e risposte per la demolizione parziale di quella struttura in cemento, mai veramente armonica nel contesto in cui è stata realizzata.
Restano ancora in attesa di risposta gli altri problemi della struttura: illuminazione, sicurezza, allagamenti in caso di pioggia e funzionalità dei sistemi di pagamento.

 

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