“Parco degli Iblei? Anacronistico e pure il Ministero ha compreso di aver preso abbaglio”
Il Libero Consorzio Comunale di Siracusa ha inviato nei giorni scorsi una nuova comunicazione relativa all’iter istitutivo del grande parco nazionale degli Iblei. Destinatari sono i sindaci ed i portatori di interesse presenti nei territori interessati dalla perimetrazione dell’area naturale. Il territorio del parco – secondo la prima definizione – si estende per 1467.19 km quadrati e comprende in tutto 3 province e 27 Comuni. Siracusa la provincia maggiormente interessata: 18 Comuni e 953,53 kmq.
Su pressione dei Comuni, la Regione ha chiesto la proroga al Ministero della Transizione Energetica che ha concesso un nuovo termine, dopo il termine inizialmente fissato per il 31 luglio. Nuovo termine ora fissato al 10 ottobre, “per l’acquisizione del contributo finale della Regione Siciliana per giungere alla concertazione definitiva della proposta di perimetrazione e zonizzazione del Parco degli Iblei e della relativa disciplina di tutela”.
Entro quella data, i “contrari” all’istituzione del parco così come pensato dovranno far pervenire al libero Consorzio comunale di Siracusa “eventuali proposte e/o osservazioni, per il successivo inoltro al Dipartimento dell’Ambiente della Regione Siciliana”.
Tra i sindaci più critici, c’è il primo cittadino di Buccheri, Alessandro Caiazzo. “Non sono nemico del Parco degli Iblei, sarebbe un paradosso: il nostro comune ha la più alta percentuale boschiva in provincia. Però sono contrario all’iter istitutivo così come è stato condotto in questi anni. Si sta creando uno dei parchi più grandi d’Europa e non lo si può fare senza condividere con i territori, con i sindaci, con le aziende. La proroga concessa dal Ministero dice che avevamo ragione. Nessuno ha contezza della documentazione che ha portato all’attuale perimetrazione. Vi chiedo: sapete come si è arrivati a questa perimetrazione e zonizzazione? No. E neanche noi. Ci mostrino, i fautori del parco, i documenti e ci spieghino come sono state decise le zone di tutela 1, 2 e 3”.
Su zone e vincoli, Caiazzo è un fiume in piena. “Il Ministero ha compreso di aver preso un abbaglio. Come si fa a istituire una zona agricola dove già ci sono abitazioni? Come si fa a mettere tutela massima e inedificabilità assoluta dove ci sono già costruzioni? E’ un errore. Ripetiamo le sviste del Sin? Sediamoci e troviamo una zonizzazione più corretta. C’è una casa? Allora lì zona 3. C’è un bosco? Lì va bene la tutela massima e zona 1”, semplificata il pensiero il sindaco di Buccheri.
“Altro discorso – dice Caiazzo – è quello della gestione. L’analisi della Corte dei conti, a livello nazionale, ci dice che gli enti gestori sono tutti in perdita. Nel caso del Parco degli Iblei, chi è l’ente gestore e con quali fondi andrà avanti? Vorremmo capirlo anche noi. Non mi sorprenderei se nel cda entrassero anche le associazioni ambientaliste. Per carità, sarebbe anche corretto”, pizzica il sindaco.
A proposito di ambiente, ma è davvero a rischio la biodiversità degli Iblei, al punto da richiedere un maxi parco di tutela? “Qua la natura si è ripresa il suo spazio. Dieci anni fa, forse, l’idea del parco poteva avere una sua logica. Oggi è anacronistica. Non la considero una priorità”.