Parco degli Iblei, le ragioni del “si” in un documento: “danni per troppi vincoli? Fake news”

In un documento, 53 fra associazioni ambientaliste, sindacati e decine di operatori culturali e economici chiedono che venga rapidamente chiuso l’iter relativo al Parco nazionale degli Iblei e che il Ministero acquisisca rapidamente il parere sul decreto istitutivo del Governo della Regione Siciliana prima della prossima tornata elettorale.
Nelle cinque pagine del documento, “viene fatta chiarezza sulla diffusione di notizie false relative ai vincoli del Parco degli Iblei e ai conseguenti danni che ne deriverebbero alle attività economiche principalmente alle attività agricole”, spiegano i firmatari tra cui Legambiente, Wwf, Lipu, Ente Fauna Siciliana e Italia Nostra.
“Da un semplice confronto tra l’esistente tutela paesaggistica e la disciplina del futuro parco risulta, infatti, con tutta evidenza che il sistema agricolo con il parco non ha maggiori vincoli di quanti già non ne abbia con i piani paesaggistici. Del pari infondati – aggiungono le associazioni ambientaliste – sono i generici e immotivati rilievi sollevati strumentalmente sulla futura governance del parco che discende non da scelte discrezionali del Ministero né può essere influenzata da una ulteriore e inutile attività di concertazione con gli enti locali, ma è disciplinata dalle previsioni della legge nazionale che si applica in modo uniforme ed omogeneo dalle Dolomiti bellunesi all’isola di Pantelleria, non esistendo quindi alcuna specificità iblea”.
Il tema, per i firmatari, è portare regole ad uno sviluppo caotico e privo di identità, “basato sullo sfruttamento delle risorse ambientali”. Con l’istituzione del Parco, si punterebbe con decisone – a loro giudizio – verso un modello economico e sociale “che sappia ricucire il territorio alla propria storia”.
Ma non mancano le critiche e le contrarietà. “Chi oggi si oppone al parco eccependo la mancanza di concertazione, ha perso l’occasione di avanzare osservazioni e modifiche alla proposta di parco nelle diverse occasioni in cui gli incontri di concertazione si sono svolti, limitandosi a chiedere rinvii e lamentando come un disco rotto la mancanza di concertazione. L’iter di istituzione del Parco degli Iblei si protrae ininterrottamente da 15 anni e le richieste di ulteriore rinvio e di riapertura dei termini per l’istruttoria avanzate da alcuni deputati regionali e da alcuni sindaci devono essere completamente disattese”. Nei giorni scorsi, il deputato regionale Giovanni Cafeo aveva espresso la sua contrarietà verso l’istituzione del Parco degli Iblei. Mentre l’Unione dei Comuni Valle degli Iblei, con il presidente Paolo Amenta (sindaco di Canicattini) aveva chiesto un rinvio di 90 giorni della scadenza del 31 luglio.