Patrizia potrà operarsi, raccolti 70 mila euro per il suo intervento in Germania

La speranza diventa realtà. La solidarietà ha fatto il suo piccolo “miracolo”.
La raccolta fondi avviata per Patrizia Spinelli ha centrato l’obiettivo e lei potrà sottoporsi al delicato intervento che potrebbe mettere fine ad un calvario che va avanti ormai da anni.
In poco più di un mese, i 70 mila euro necessari per garantirle le cure a cui può sottoporsi in Germania sono arrivati.
Un cuore, quello degli augustani in maniera particolare, che batte tanto forte da dare a Patrizia la spinta ad immaginare un futuro diverso dal difficile presente.
La gioia di Antonio Caruso dell’associazione “Genitori e Figli Unitevi a Noi APS ETS” è palpabile. Insieme a Giovanni Ternullo ha seguito la raccolta fondi, stimolato i cittadini a donare, ha raccontato la storia di Patrizia ovunque si potesse sperare in un gesto di generosità.
“Che Dio premi la vostra bontà-scrive su Facebook- donando a Patrizia la guarigione. A tutta la famiglia Spinelli, una gioiosa serenità”.
Patrizia è una giovane di 31 anni e da anni vive un calvario che va via via peggiorando.
Fu una sua lettera aperta, lo scorso dicembre, a dare il via alla raccolta fondi.
“Il mio calvario è iniziato negli anni più belli e spensierati della mia vita -ha il suo racconto– avevo solo 17 anni ed una vita piena! Tutto è iniziato con dei problemi uroginecologici , con un serio blocco urinario . Inizialmente pensavo fossero dei problemi in cui generalmente si inciampa nella vita e di facile risoluzione.In questi lunghi anni mi sono sentita così tante volte dire:” il problema è psicosomatico” che inizialmente ci piangevo disperatamente , ma poi , crescendo , ho capito che siamo sempre dei “pazzi” quando non riescono a comprendere la natura di un male. Negli anni questi sintomi si sono tramutati in tanti ,tantissimi altri , di natura anomala , sconosciuta , sino ad arrivare a sintomi molto gravi.
Ho iniziato insieme alla mia famiglia a girare per i tanti “ Dottoroni ” .Non vi dico quanti soldi la mia famiglia abbia speso negli anni, quanti farmaci presi , quanta frustrazione , delusione , umiliazione , inadeguatezza , impotenza io abbia provato !!! Cinque anni fa ,il periodo più brutto , complicato, surreale della mia vita .Immaginate che il vostro corpo all’improvviso si immobilizzi , non senti più le gambe , non hanno forza, i nervi iniziano ad impazzire e tu insieme a loro. Cominciano le parestesie agli arti inferiori , neuropatie in quasi tutto il corpo, dolori sacrali inimmaginabili che mi portano a non potermi mai più sedere da quel giorno .Inizio ad avere le difese immunitarie così basse da avere il virus zoster anche 5 volte l’anno …. Un’inferno sulla terra! Non capivo cosa mi stesse succedendo , ho perso la socialità e la convivialità, ho perso lavoro, hobby…persone … ma la cosa più grave è che io abbia perso me stessa … ho perso tutto !!Mi sono ritrovata a fissare il tetto immobile mentre tutto il resto continuava ad andare veloce.Grazie a mia cugina e a tanta fisioterapia mi rimetto in piedi , sfido i miei dolori, il mio corpo , i miei nervi e inizio ad alzarmi e a “vivere“ nonostante tutto…
Arrivo finalmente ,un anno fa , in una clinica a Catania e dopo così tanti anni trovo dei dottori che hanno quel qualcosa in piu! Riescono a mettermi in contatto con un neurochirurgo molto importante che opera in Germania. Segue una tac ago guidata in 3d ( l’Italia non sa nemmeno di che parliamo ) e mi dice che ho una gravissima malformazione ossea che ha generato una calcificazione nella zona sacro- coccigea. Questa schiaccia da tantissimi anni costantemente i miei nervi sacrali ed in particolare il nervo pudendo.il dottor Vincenzo Paternó mi dice che il mio è un intervento complicatissimo, devono rimuovere la calcificazione ossea che poggia sui nervi sacrali, togliere la malformazione e ridare un assetto corretto al mio osso e costruire una guaina tra i nervi e l’osso per permetterne la guarigione o per lo meno una ripresa parziale o totale … questo lo dirà il tempo. Lui lì può operarmi , può farlo. In Germania vi è l’assicurazione sanitaria ed io, essendo cittadina italiana, devo essere operata a pagamento” .
Servivano 70 mila euro e adesso- il sorriso si apre- questi soldi ci sono.