Intimidazione a Siracusa ma Sea Shepherd non si ferma: “Guerra alla pesca di frodo”

 Intimidazione a Siracusa ma Sea Shepherd non si ferma: “Guerra alla pesca di frodo”

Quello della scorsa settimana non è di certo l’unico atto intimidatorio ai danni della Fondazione Sea Shepherd in Italia, neanche a Siracusa.
Questa volta un mezzo dell’associazione che difende, con i propri volontari, il mare (nello specifico l’area marina protetta del Plemmirio) è stato oggetto di un gesto fin troppo chiaro nel suo significato. Sono stati tagliati tutti e quattro i copertoni.
Della vicenda si è occupata anche “Striscia la Notizia”.
Se da un lato la Fondazione ha denunciato “con profonda preoccupazione il grave episodio di vandalismo”, su cui indaga la polizia, dall’altro i volontari mettono in evidenza un dato che li stimola ad andare avanti: “è chiaro che quest’attività infastidisce chi fa bracconaggio marino-fa notare il presidente di Sea Shepherd Italia, Andrea Morello – e questo ci spinge a continuare con sempre maggiore determinazione, non cedendo minimamente a simili minacce”. L’impegno per la salvaguardia della biodiversità marina, insomma, è confermato “senza sosta,a difesa delle meraviglie sommerse custodite dall’Area marina protetta del Plemmirio”.
Nel territorio Shepherd è impegnata da tempo nella cosiddetta “Operazione Siracusa”.
Morello sottolinea con soddisfazione un elemento fra tutti. “C’è una profonda unione tra forze dell’ordine e volontari-dice- Tutti: dalla Digos alla Prefettura, dal Consorzio che gestisce l’Area Marina Protetta alla Guardia di Finanza ed alla Capitaneria di Porto- evidenzia- hanno fatto muro. Episodi come quello che abbiamo denunciato non vanno presi sottogamba. Al contempo sono un segnale di vittoria. Vuol dire che la nostra lotta è efficace. La nostra battaglia riguarda il futuro della nostra stessa specie, che dipende dal mare. Il mare- ricorda- ci fornisce il 70 per cento di ossigeno. E’ la nostra grande coperta blu, che mitiga e regola la temperatura. Dobbiamo difenderlo e soprattutto in Sicilia abbiamo un’eredità di inestimabile valore da difendere, la più grande. Siracusa e un tutt’uno con il suo mare e se è stata istituita l’area marina protetta, una ragione c’è . Con Enzo Maiorca, prima e con la figlia Patrizia dopo, abbiamo condiviso questa battaglia e non possiamo perderla. L’altra faccia della medaglia è la necessità di aumentare i livelli di sicurezza. Il bracconaggio marino deve essere considerato un grave crimine. E’ un sistema di malavita, ancora più nel momento in cui l’economia che ne deriva finanzia attività criminali”.
Shepherd rimarrà nel territorio almeno per tutto l’anno.
“Le aree marine protette sono cattedrali da proteggere-conclude Morello- Dobbiamo difendere il pianeta, per i nostri figli”.
Il Mar Mediterraneo è il più sovrasfruttato al mondo. Le Nazioni Unite chiedono che entro il 2030 siano per questo istituite aree marine protette per il 30 per cento. Attualmente non si arriva al 10 per cento. Difficile ipotizzare, dunque, che si possa centrare l’obiettivo. Nel Mediterraneo vive il 74 per cento circa di specie sovrapescate, destinate, senza un cambio di passo, alla scomparsa. In ogni caso, tra le specie protette, nemmeno il 2 per cento lo è realmente.

 

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